Valorizzare il fine vita e la cultura palliativa: le presentazioni del seminario del 4 marzo 2025
17/03/2025
Il seminario Dare valore al fine vita in RSA: la costruzione di una cultura palliativa si è svolto a Firenze il 4 marzo 2025 presso Villa La Quiete. L'evento è stato organizzato dal network di Valore in RSA, coordinato dall'Agenzia Regionale di Sanità Toscana (ARS Toscana).
Gli obiettivi principali del seminario erano:
• migliorare l'assistenza nel fine vita nelle RSA toscane
• promuovere una gestione più umana e consapevole del fine della vita
• concentrarsi sull'approccio palliativo e sulla costruzione di una cultura palliativa all'interno delle RSA
• fornire strumenti e strategie per una migliore gestione della cura, soprattutto nel momento del fine vita degli anziani ospiti nelle RSA.
Il contesto generale di questo seminario è stata l'esigenza emersa all'interno della rete Valore in RSA durante il suo decennale nel dicembre 2023. In quell'occasione, è stata evidenziata una preponderante esigenza formativa e di scambio, in particolare sul tema del fine vita e delle cure palliative.
Il seminario ha quindi rappresentato una risposta a questa necessità, coinvolgendo diversi operatori sanitari e sociali delle RSA. Durante la giornata, sono stati affrontati numerosi temi con lo scopo finale di dare valore al fine vita all'interno delle strutture residenziali toscane attraverso una maggiore consapevolezza e competenza nell'ambito delle cure palliative.
Clicca e ascolta il video con i risultati del seminario del 4 marzo scorso a cura di Francesca Collini

Le presentazioni del seminario
La postura palliativa nella cura
La presentazione di Alfredo Zuppiroli, cardiologo e già presidente della Commissione regionale di Bioetica, esplora il concetto di cura centrata sulla persona, spostando l'attenzione dalla malattia al benessere olistico del paziente. Si sottolinea l'importanza delle cure palliative non solo nella fase terminale, ma integrate precocemente per migliorare la qualità della vita. La "postura gentile" evidenzia la necessità di un approccio etico che rispetti la dignità, i diritti e l'autodeterminazione del malato, incluso il consenso informato. Zuppiroli parla inoltre di come le parole e la speranza abbiano un impatto biologico simile ai farmaci e, infine, propone un cambiamento nel modello medico, che superi la centralità della singola diagnosi a favore di una valutazione globale dei bisogni individuali.Apri la presentazione
Strategie comunicative con il familiare
Elisa Valdambrini, bioeticista e direttrice di RSA, sottolinea la complessità e l'importanza della comunicazione nel contesto delle cure sanitarie, specialmente con pazienti vulnerabili e con i loro familiari. La presentazione evidenzia come la relazione asimmetrica dovuta alla malattia possa portare a dinamiche difficili, accentuate da fenomeni come la spersonalizzazione, l'ageismo e l'automatismo nei gesti di cura. Vengono presentate strategie per migliorare la comunicazione, come l'ascolto attivo e l'empatia, insieme a strumenti operativi come il Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) e la Pianificazione Condivisa delle Cure (PCC). L'obiettivo è promuovere il rispetto dell'autonomia del paziente e una comunicazione efficace tra tutti gli attori coinvolti nel percorso di cura.Apri la presentazione
Il prendersi cura dell’anziano e della sua famiglia durante la permanenza in RSA e nel fine vita
Carmine Di Palma, direttore di Area Zona Costa della Cooperativa G. Di Vittorio, esplora esplora l'importanza della cultura palliativa nelle RSA, con un focus particolare sulla legge n. 219/2017 e sull'alleanza terapeutica tra paziente, medico e familiari. Si sottolinea l'importanza della cura intesa come “cultura dell’accompagnamento“, la necessità di una pianificazione condivisa delle cure e di un approccio olistico che consideri le dimensioni fisiche, emotive, sociali e spirituali dell'anziano durante la permanenza in RSA e nel fine vita. La presentazione evidenzia l'importanza di rispettare i bisogni e i desideri del paziente, promuovendo l'ascolto, l'empatia e la comunicazione continua tra operatori, ospiti e famiglie, fino alla cura della salma e al supporto dei familiari dopo il decesso. Di Palma introduce poi gli elementi essenziali di un progetto biennale, basato sull'analisi della letteratura e sul coinvolgimento del personale di 8 RSA, che ha utilizzato il diagramma di Ishikawa per raccogliere informazioni e migliorare le pratiche di cura rispettose e generato un documento di raccomandazioni «Cure rispettose durante la vita in RSA e nel fine vita».Apri la presentazione
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