Valore in RSA

novità dal network delle RSA toscane

Valore in RSA

novità dal network delle RSA toscane
a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

RSA Toscana, dimezzati i casi e in aumento le vaccinazioni anti Covid. Approvato il piano pandemico influenzale nazionale

Dal comunicato stampa regionale del 26 gennaio apprendiamo che la situazione nelle RSA toscane è in miglioramento sia rispetto al numero di contagi da SARS-Cov-2, che sono più che dimezzati negli ultimi due mesi, ma anche in termini numero di anziani vaccinati.

Dal monitoraggio dei dati a livello aziendale alla data del 25 gennaio, apprendiamo che dai 1.840 residenti positivi del 23 novembre scorso si è scesi a 877 casi. Si tratta di 526 casi segnalati nell’Azienda sanitaria Toscana Centro, 227 nella Nord Ovest e 124 nella Sud Est.

Inoltre, cresce il numero dei residenti vaccinati. Su un totale di 95.601 dosi utilizzate, il 16% sono state somministrate nelle RSA della Toscana. In particolare sono state somministrate 11.791 prime dosi di vaccino e gli anziani che hanno ricevuto la seconda dose di richiamo sono 3.892,ovvero 1 anziano su 3 ha concluso la vaccinazione.

L’assessora Spinelli conferma che, nonostante le difficoltà legate ai ritardi nelle forniture, nelle RSA si stanno rispettando i piani e tutti gli anziani riceveranno nei tempi la seconda dose di vaccino.

A queste buone notizie si affianca anche l’uscita al nuovo Piano pandemico influenzale (PanFlu) 2021-2023.

Approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 25 gennaio 2021 il documento contiene le lezioni apprese dall’inattesa pandemia da nuovo coronavirus del 2020. “Oggi  facciamo tesoro – ha affermato  il Ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine della seduta straordinaria della Conferenza Stato-Regioni – anche delle esperienze acquisite in questo durissimo anno di crisi sanitaria globale e mettiamo a sistema la capacità di reazione dell’Italia e del nostro Servizio Sanitario Nazionale”. La pandemia SARS-CoV-2/COVID-19 conferma l’imprevedibilità di tali fenomeni e che bisogna essere il più preparati possibile ad attuare tutte le misure per contenerli sul piano locale, nazionale e globale.

In questo modo possiamo incrementare le capacità diagnostiche specifiche per il patogeno di riferimento, modulare la fornitura di prodotti terapeutici in funzione delle evidenze scientifiche disponibili, assicurare la disponibilità di DPI (dispositivi di protezione individuale) per proteggere gli operatori sanitari che operano in prima linea, formare il personale sul controllo delle infezioni respiratorie e non solo in ambito ospedaliero e comunitario.

Il piano pandemico influenzale, pur facendo tesoro di quanto appreso dalla pandemia in corso, si focalizza nel suo corpo principale e nelle appendici (A1-A4) sulla preparazione rispetto a scenari pandemici da virus influenzali.

Per comprendere meglio l’articolazione del piano: