Valore in RSA

novità dal network delle RSA toscane

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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Efficacia della vaccinazione contro Covid-19 in RSA

Lo sviluppo e l'implementazione di diversi vaccini COVID-19 in poco più di un anno dall’inizio della pandemia è un grande successo scientifico. Tuttavia, le prove sull'efficacia dei vari vaccini contro COVID-19 per gli anziani ospiti di RSA non erano ancora disponibili al momento del loro ingresso nel mercato, a causa della non inclusione di anziani fragili negli studi sperimentali.

D’altro canto, l’impatto drammatico della pandemia in queste strutture ha portato a vaccinare prioritariamente questi soggetti fragili, all’inizio della campagna vaccinale. Ad oggi, dopo qualche mese dall’avvio della vaccinazione contro COVID-19 degli ospiti delle RSA in Italia e nel resto del mondo occidentale, iniziano a essere pubblicati i primi dati inerenti all’efficacia sul campo.

Salcher-Konrad e colleghi hanno pubblicato una prima revisione di ricerche originali: dai 17 articoli individuati, emerge la crescente letteratura a sostegno dell’efficacia della vaccinazione contro COVID-19 tra gli ospiti delle strutture di lungodegenza, talora già a partire dalla prima dose. In particolare, l’efficacia descritta è risultata compresa tra il 52% e il 66% nei confronti dell’infezione, di oltre l’80% contro la malattia in forma sintomatica e di oltre il 90% nei confronti dei decessi.

Inoltre, in un recente studio di Blain e colleghi, è stato valutato l’effetto della somministrazione di una singola dose di vaccino BNT162b2, indicata, anche per gli ospiti delle RSA, in caso di precedente infezione da SARS-CoV2 o di malattia COVID-19. Dall’analisi dei livelli di anticorpi dei residenti emerge che una singola dose di vaccino BNT162b2 può essere sufficiente per ottenere un alto livello di anticorpi IgG contro la proteina S nei residenti di RSA con diagnosi precedente di COVID-19 confermato.

La misurazione dei livelli di anticorpi appena prima della seconda dose di vaccino potrebbe essere utile per determinare se essa è necessaria in individui la cui storia di infezione è sconosciuta. Ciò potrebbe limitare i possibili effetti avversi legati alla reattogenicità in pazienti precedentemente infetti e risparmiare preziose dosi di vaccino.

Pertanto, ad oggi, seppur siano trascorsi pochi mesi dall’inizio della campagna vaccinale tra gli ospiti delle RSA e quindi siano ancora limitati gli studi già pubblicati che ne descrivano l’impatto, quanto descritto nelle prime ricerche pubblicate ha fatto emergere un quadro estremamente positivo in merito all’efficacia della vaccinazione in soggetti anziani fragili istituzionalizzati.


Bibliografia di riferimento:
Salcher-Konrad M, Smith S, Comas-Herrera A. Emerging evidence on effectiveness of COVID-19 vaccines among residents of long-term care facilities [published online ahead of print, 2021 May 25]. J Am Med Dir Assoc. 2021;doi:10.1016/j.jamda.2021.05.017

Blain H, Tuaillon E, Gamon L, Pisoni A, Miot S, Picot MC, Bousquet J. Spike Antibody Levels of Nursing Home Residents With or Without Prior COVID-19 3 Weeks After a Single BNT162b2 Vaccine Dose. JAMA. 2021 Apr 15;325(18):1898–9. doi: 10.1001/jama.2021.6042. Epub ahead of print. PMID: 33856406; PMCID: PMC8050783.


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