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novità dal network delle RSA toscane

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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Progetto Qvax 2022. Episodio 3 - Le motivazioni della scelta di vaccinarsi o non vaccinarsi contro l'influenza

30/05/2023
L’ultimo episodio del programma, o meglio della serie, Qvax22 non si era concluso nel migliore dei modi: solo uno su tre dei rispondenti al questionario aveva dichiarato di essersi vaccinato contro l’influenza della stagione precedente, 2020-2021.

Per l’OMS sarebbe auspicabile che i professionisti vaccinati del settore sociosanitario fossero almeno i tre quarti, ed è chiaro che oggi come oggi siamo ben lontani da quella soglia.

Cercando di approfondire il tema tra i destinatari della nostra indagine, abbiamo chiesto agli operatori quali fossero i motivi che li avevano spinti a vaccinarsi o oppure no. In questo episodio dunque, esploreremo insieme questi motivi.

Perché i professionisti delle RSA si sono vaccinati contro l'influenza nella stagione 2020-2021?


Protezione
. Fiducia. Consapevolezza. Ed etica.

Queste sono le quattro grandi leve, tra loro connesse, che hanno spinto gli operatori a vaccinarsi.

In primis troviamo il desiderio di tutela, proprio della professione di cura, che si sostanzia nella scelta di vaccinarsi per proteggere gli anziani (96%). In questa motivazione non possiamo non leggere il forte richiamo all’etica del proprio ruolo professionale, che ritorna anche nella scelta di vaccinarsi perché è un dovere (82%).

La protezione, oltre ad una chiave di lettura etico-professionale, ne ha una privata. E allora il vaccino viene fatto per proteggere i propri affetti (94%) e se stessi (94%).

In queste due motivazioni si legge però anche una dimensione importante sul piano professionale, cioè la consapevolezza sui rischi della propria professione (87%).

Attraversa tutte queste motivazioni la fiducia, nutrita in generale per le vaccinazioni come mezzo di prevenzione (92%) e in particolare per la vaccinazione antiinfluenzale, ritenuta efficace (93%) e sicura (87%).

Se da questa lettura sulle motivazioni degli operatori vaccinati può emergere un quadro confortante nell’ottica delle raccomandazioni internazionali, teniamo presente che stiamo parlando di un meno di un terzo dei rispondenti. La stragrande maggioranza, invece, la pensa diversamente.

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Perché i professionisti delle RSA non si sono vaccinati nella stagione influenzale 2020-2021?

Cosa ci colpisce nelle risposte dei 7 operatori su 10 che hanno preferito non vaccinarsi?

Fondamentalmente le motivazioni che hanno contribuito molto o abbastanza alla decisione a non vaccinarsi sembrano poco influenti su questa scelta: nessuna di quelle considerate arriva a toccare la soglia del 50%, al contrario di ciò che abbiamo visto in chi si è vaccinato.

E non ci si vaccina perché ci si preoccupa degli effetti collaterali (39%), perché non si ritiene efficace la protezione del vaccino (35%), perché in fondo è preferibile ammalarsi piuttosto che vaccinarsi (29%) e addirittura perché si esercita una professione a rischio (47%; a questo proposito non abbiamo capito se il vaccino venga considerato come una sorta di ulteriore “rischio professionale”, o se la domanda non sia stata compresa).

In linea di massima, tra le altre motivazioni è possibile trovare un filo conduttore nella mancanza di fiducia verso il vaccino, unitamente ad una visione marcatamente centrata sul sé (il 41% dichiara che non si ammala mai...) piuttosto che sulla cura dell’altro, come dovrebbe essere per le professioni di aiuto.

Rispetto alla mancanza di fiducia verso il vaccino, ci viene da sottolineare come questa non sia avvallata da precedenti esperienze negative, dal momento che la grande parte dei non vaccinati non abbia dichiarato come motivazione rilevante precedenti reazioni a farmaci o a vaccinazioni (circa i 2/3).

Quindi, il fatto che nessuna motivazione abbia influito più di tanto sulla decisione in più della metà del campione dei non propensi alla vaccinazione, ci induce a chiederci che cosa, effettivamente, abbia influenzato questa scelta.

A riguardare le risposte sembra quasi che alla base della decisione di astenersi dal trattamento non vi siano ragioni solide, quanto piuttosto una sorta di indolenza rispetto al tema vaccinale.
In altri termini, più che di decisione a non vaccinarsi verrebbe da parlare di “non-decisione” a vaccinarsi, sempre che la distinzione abbia un senso.

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Comprendere le ragioni tanto di chi decide, quanto di chi non-decide, di vaccinarsi è determinante per pensare e promuovere interventi personalizzati che vadano a potenziare me motivazioni positive e stimolare la riflessione su quelle negative, specie se si basano su presupposti errati.

In questa prospettiva, non possiamo limitare l’analisi ad una rassegna di motivazioni dichiarate dagli operatori per spiegare le proprie scelte, ma dobbiamo comprendere il contesto in cui le scelte avvengono, e quali fattori contestuali possano condizionare le decisioni, perché l’essere umano - si sa - è un animale sociale che vive in gruppi (professionali e privati) e da essi è influenzato nelle proprie scelte.

Di tutto questo parleremo nel prossimo episodio. Vi aspettiamo tra due settimane, circa.


Per saperne di più, leggi:

Progetto Qvax 2022. Episodio 1 - La tesi di Barbara

Progetto Qvax 2022. Episodio 2 - Scelte e intenzioni vaccinali degli operatori delle RSA toscane

Progetto Qvax 2022. Episodio 4 - Cosa pesa sull’intenzione degli operatori di vaccinarsi contro l’influenza per la stagione autunnale 22-23?

Progetto Qvax 2022. Episodio 5 - Vaccine literacy e vaccine confidence: cosa sono e come si misurano

Progetto Qvax 2022. Episodio 6 - Ma alla fine l'esperimento nudge per promuovere la vaccinazione influenzale degli operatori delle RSA toscane è riuscito o no?

Progetto Qvax 2022. Episodio 7 - Vaccinazione antinfluenzale nel personale delle RSA: la bassa copertura può essere attribuita a fattori quali fiducia nei vaccini e alfabetizzazione vaccinale?