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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

La vaccinazione contro la Varicella

24/04/2018


Informazioni generali sulla malattia

La varicella è una malattia infettiva acuta esantematica causata dall’infezione primaria del virus Varicella zoster. E’ una patologia molto contagiosa, che può colpire adulti e bambini e che rappresenta una causa importante di malformazioni neonatali anche gravi se contratta dalla madre durante la gravidanza. La trasmissione del virus avviene per contatto diretto con le lesioni cutanee caratteristiche della malattia, tramite le goccioline di saliva della persona infetta o per trasmissione da madre a feto.
La malattia generalmente si manifesta con macchioline diffuse della pelle e delle mucose che si trasformano rapidamente in vescicole e poi in croste. In alcuni casi si possono verificare complicanze come infezioni batteriche cutanee, riduzione del numero delle piastrine, polmonite ed encefalite, tanto più gravi se il soggetto che ha contratto la malattia è un adulto e/o presenta deficit delle difese immunitarie.  
Di importante rilevanza clinica è la malattia contratta dalla madre durante la gravidanza, dal momento che il feto è a rischio di sviluppare la sindrome da varicella fetale (malformazioni cerebrali e degli arti). La malattia espone a rischio anche la madre per il possibile sviluppo di gravi complicanze come polmonite, coagulazione intravascolare disseminata, fino alla morte).
La malattia, una volta contratta, conferisce un’immunità (protezione contro successive nuove infezioni) di tipo permanente. E’ noto tuttavia che il virus, in seguito all’infezione, può rimanere silente nell’organismo, per poi riattivarsi in situazioni di stress psicofisico e di abbassamento delle difese immunitarie, configurando il quadro clinico conosciuto come “Fuoco di Sant’Antonio”.

La vaccinazione contro la Varicella

Il vaccino contro la varicella è costituito dal virus vivo attenuato, cioè dal virus opportunamente trattato al fine di renderlo incapace di provocare la malattia ma sufficientemente attivo da stimolare un’adeguata risposta immunitaria nel soggetto.
In passato sono state registrate epidemie di varicella in ambienti ospedalieri; questo aspetto, insieme alla gravità dei sintomi soprattutto in soggetti che contraggono la malattia in età adulta, rende necessario proporre la vaccinazione al personale che opera in strutture sanitarie.

Descrizione della somministrazione del vaccino ed esiti attesi

La vaccinazione viene effettuata con 2 dosi distanziate di almeno 4 settimane l’una dall’altra. Il vaccino viene somministrato per via sottocutanea o intramuscolare a livello del braccio.
Non sono considerati suscettibili alla malattia, e quindi non necessitano del vaccino:
  • i soggetti con certificato vaccinale di due dosi
  • i soggetti con positività degli esami del sangue (dosaggio degli anticorpi contro la varicella)
  • i soggetti che ricordano di aver avuto la malattia naturale
Il vaccino si è dimostrato efficace in quanto offre un buon livello di protezione (oltre 90%); nel caso in cui un soggetto vaccinato dovesse comunque contrarre la varicella, questa di solito si presenta in forma clinicamente lieve e con rapida risoluzione.

Possibili effetti indesiderati a seguito della vaccinazione

Il vaccino della varicella è un vaccino sicuro; talvolta possono verificarsi lievi effetti collaterali locali come arrossamento, edema e dolorabilità nella zona dell’inoculazione. Reazioni generalizzate quali febbre, sonnolenza, esantema cutaneo simile alla varicella cutaneo. In rari casi possono presentarsi disturbi dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso.
Come per tutti i vaccini, non è possibile escludere l’eventualità di reazioni allergiche anche gravi come lo shock anafilattico. Tali gravi reazioni si manifestano generalmente nei primi minuti dall’iniezione, pertanto si raccomanda di attendere 15-20 minuti prima di allontanarsi dalla sede della vaccinazione.

Condizioni che possono ridurre l’efficacia del vaccino

L’età e lo stato di salute del soggetto al momento della vaccinazione possono influire sulla capacità dell’organismo di produrre anticorpi. In particolar modo le patologie che inducono uno stato di immunodepressione (es. mancanza della milza, deficit del complemento, infezione da HIV, ecc.) possono diminuire la capacità dell’organismo di sviluppare una risposta anticorpale adeguata allo stimolo vaccinale e, di conseguenza, esporre il soggetto ad infezione nonostante un’appropriata somministrazione del vaccino.

Controindicazioni alla vaccinazione

Le seguenti condizioni rappresentano controindicazioni, controindicazioni temporanee, precauzioni o avvertenze all’esecuzione della vaccinazione contro la varicella, delle quali discutere con il medico responsabile della vaccinazione.

Controindicazioni
  • reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose
  • reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino
  • trapianto di organi solidi
  • immunodeficit grave (es. in corso di chemioterapia, trapianto di cellule staminali con Graft Versus Host Disease [GVHD], altre sindromi congenite con immunodeficit, infezione da HIV con grave immunodepressione)
  • difetti anticorpali gravi (es. agammaglobulinemia X-recessiva)
  • alcuni difetti gravi del numero e/o funzione dei linfociti o fagociti (es. sindrome di DiGeorge completa, difetto di adesione leucocitaria)
Controindicazioni temporanee:
  • gravidanza
  • somministrazione recente (≤11 mesi) di immunoglobuline (l’intervallo dipende dal tipo di prodotto) escluso il caso di profilassi post esposizione alla varicella
  • terapia immunosoppressiva
  • chemioterapia e radioterapia
  • trapianto di cellule staminali ematopoietiche (≤24 mesi)
  • terapia con immunoglobuline
  • terapia con antivirali da 24 h
Precauzioni
  • infezioni gravi o ricorrenti
  • malattia acuta grave o moderata, con o senza febbre
  • orticaria generalizzata immediata dopo somministrazione di una precedente dose
  • reazione allergica grave al lattice (per i prodotti che contengono lattice nella siringa)
  • infezione da HIV con moderata immunodepressione
  • storia familiare di immunodeficienza congenita
  • alcune immunodeficienze non gravi come Sindrome di DiGeorge parziale
  • difetti di sottoclassi di immunoglobuline IgG
Avvertenza
  • attendere 4 settimane prima di una gravidanza
  • dopo una trasfusione di sangue occorre attendere un periodo variabile da 3 a 11 mesi, a seconda del prodotto trasfuso, prima di somministrare il vaccino contro la varicella.
Nel caso di comparsa di effetti secondari è opportuno consultare il medico di famiglia e il medico del Servizio che ha effettuato la vaccinazione.


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