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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Attitudine alla vaccinazione contro COVID-19 e influenza negli operatori sanitari: uno studio dell’Università di Bologna

Recentemente, è stato pubblicato su Vaccines un articolo riguardo l’attitudine degli operatori sanitari nei confronti della vaccinazione contro COVID-19 ed influenza.

Lo studio, condotto dall’Università di Bologna con la collaborazione del dipartimento di Igiene Pubblica, ha coinvolto 176 operatori sanitari dell’ospedale Sant’Orsola Malpighi.

L’obiettivo è stato quello di confrontare la prevalenza delle condizioni di salute segnalate nei questionari durante le campagne di vaccinazione contro COVID-19 ed antinfluenzale 2020/21 e 2019/20, per verificare se gli operatori fossero più inclini a segnalare condizioni di salute durante la vaccinazione contro COVID-19.

Le analisi si sono focalizzate su tre aree principali dei questionari: presenza di allergie, malattie croniche e uso di farmaci.

Per i 176 operatori, di cui ben oltre la metà (62,5%) donne, l’età media è stata 42,6 anni.

La categoria maggiormente rappresentata è stata quella dei medici con il 34,1%, a seguire gli infermieri con il 30,7%, gli assistenti sanitari (19,9%) e infine i tecnici sanitari con il 15,3%.

Dal confronto fra i questionari, non emergono variazioni significative nella segnalazione di allergie, mentre è evidenziabile un aumento di segnalazioni sia di utilizzo di farmaci che di malattie croniche.

In generale, la percentuale di operatori che hanno riportato di utilizzare farmaci è stata simile per i due questionari antinfluenzali (14,6% per il 2019/20 e 18,2% per il 2020/21), ma è aumentata al 46,0% per il questionario COVID-19.

L’aumento nel consumo di farmaci si estende anche a quelli per le patologie croniche. Il dato è sorprendente perché proviene da due questionari, influenza 2020/21 e COVID-19, compilati a poca distanza fra di loro.
Tra i due sessi, quello femminile dichiara di utilizzare i farmaci molto più spesso.

Dando uno sguardo alle tipologie di operatori, gli assistenti sanitari hanno mostrato una maggiore probabilità di segnalare uso di farmaci e malattie croniche rispetto alle altre categorie.

L’aumento delle segnalazioni, riscontrato nel questionario per il vaccino contro COVID-19 a gennaio, mostra una maggiore accuratezza nella compilazione ma, al contempo, suggerisce una sorta di allerta per la somministrazione del nuovo vaccino.

Dallo studio traspare quindi l’incertezza iniziale degli operatori a gennaio, specie se contrapposta ad una vaccinazione “ben collaudata” come quella antiinfluenzale.

Questo dato appare emblematico visto che, nonostante il vaccino antinfluenzale sia stato percepito dagli operatori sanitari come “più sicuro”, non si riescano ancora a raggiungere coperture adeguate in questa categoria.


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