Valore in RSA

novità dal network delle RSA toscane

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novità dal network delle RSA toscane
a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Misurazione delle infezioni in RSA: l’indagine europea HALT-4 e il metodo ECDC di conversione della prevalenza in incidenza

27/06/2024
Il progetto HALT-4 promuove la sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza, dell'uso degli antibiotici e dei microrganismi antibioticoresistenti nelle strutture sociosanitarie dell’Unione europea.

Nell’articolo Validation of the prevalence to incidence conversion method for healthcare associated infections in long-term care facilities di Costanza Vicentini et al. viene affrontato il tema della misurazione accurata delle infezioni correlate all'assistenza sanitaria (ICA) nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA) attraverso questi dati. In particolare, lo studio si concentra sulla validazione di un metodo per convertire i dati di prevalenza delle ICA, ovvero i dati rilevati attraverso HALT, in tassi di incidenza.

Perché è importante convertire la prevalenza delle infezioni in incidenza?

Perché permette di comprendere l'impatto reale delle infezioni in una popolazione ad alto rischio a causa dell’età e delle comorbosità.

Inizialmente gli autoridello studio ipotizzavano che, a differenza dei reparti di terapia intensiva, le RSA potessero sotto-rappresentare le ICA nelle PPS (point prevalence surveys – indagini sulla prevalenza puntuale), a causa del trasferimento o del decesso dei residenti con infezioni, portando a una potenziale sottostima della prevalenza.

I risultati dello studio, però, hanno supportato la validità dell'utilizzo del metodo di conversione dell'ECDC per stimare l'incidenza delle ICA dai dati di prevalenza nelle strutture sociosanitarie. Nonostante le preoccupazioni iniziali riguardo alla sotto-rappresentazione delle ICA nelle indagini di prevalenza, la formula di conversione ha fornito una stima ragionevole dei tassi di incidenza effettivamente osservati in un anno.

Questo ha importanti implicazioni per la sorveglianza della salute pubblica, consentendo valutazioni più accurate delle infezioni senza bisogno di ingenti risorse, necessarie invece per studi longitudinali continui, facilitando così strategie di salute pubblica e misure di controllo delle infezioni più informate.

Indagine HALT-4: quadruplicata la partecipazione toscana rispetto alla terza edizione

Dunque, è sempre più importante partecipare al progetto HALT e la Toscana, quest’anno, nella quarta edizione, ha aderito attraverso la partecipazione di oltre 150 RSA che rappresentano circa il 45% delle strutture presenti sul territorio regionale.

Notevole la sensibilità e la necessità di fare formazione e raccogliere dati su questo tema dato che l’interesse è quadruplicato rispetto alla precedente edizione, HALT-3, in cui avevano aderito 35 RSA.

Nel 2017, i risultati di HALT-3 ci portarono a concludere che la prevalenza di ICA in Toscana era di poco superiore a quella riscontrata in Italia (3,9% vs 4,3%), mentre l’uso di antibiotici era inferiore (4,2 vs 3,7%).

Tuttavia in Toscana, solo il 17,6% dei casi prevalenti veniva sottoposto ad esami microbiologici e ciò influiva negativamente sulla possibilità di impostare una terapia antibiotica mirata contro il germe responsabile dell’infezione.

Erano poche (24%) le strutture in cui era presente un programma di sorveglianza delle infezioni con personale medico e/o infermieristico specificamente dedicato e formato sul tema.

I protocolli sull’igiene delle mani erano presenti in tutte le strutture, ma in meno della metà era prevista una regolare organizzazione dell’attività e verifica dell’adesione alla pratica. I protocolli per il controllo della trasmissione di organismi multiresistenti MDRO erano presenti nel 49% delle RSA.

Le terapie antibiotiche eseguite a fini di profilassi risultavano ancora troppo elevate e, nel 75% di tali prescrizioni, lo scopo era quello di prevenire infezioni delle vie urinarie. Questo dato implicava necessariamente una riflessione e una revisione dei protocolli terapeutici in uso al fine di un appropriato utilizzo degli antibiotici e del contrasto allo sviluppo di germi antibiotico-resistenti.

Trascorsi 7 anni, nei quali è stata vissuta la drammatica esperienza della pandemia da COVID-19 e l’adozione del nuovo sistema di accreditamento che ha introdotto requisiti e indicatori specifici su infezioni e microorganismi multiresistenti, quali risultati raggiungeremo?


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