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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Quali tipi di infezioni correlate all'assistenza esistono?

24/02/2023
Non è facile definire quanti tipi di infezioni correlate all'assistenza (ICA) esistono, visto il numero e la diversità dei patogeni coinvolti e l’esistenza di numerosi siti di infezione (circa 50 potenziali, secondo le stime dei Centers for Diseases Control and Prevention (CDC) di Atlanta USA).
 
Per semplicità, è possibile classificare le ICA, sulla base della sede di origine e delle diverse modalità di infezione, in cinque gruppi principali:
  • infezioni del tratto respiratorio
  • infezioni del tratto urinario
  • infezioni del sangue (batteriemie)
  • infezioni della cute e del sito chirurgico
  • infezioni gastrointestinali. 
Le polmoniti associate all’assistenza (comprese quelle da respiratore automatico), sono tra le ICA più comuni. I fattori di rischio specifici per queste infezioni sono l’uso della ventilazione meccanica (ventilator associated pneumonia - VAP) e di altri device, come aspiratore e sondino nasogastrico.
I patogeni responsabili sono più di frequente batteri gram-negativi, come le Enterobacteriaceae e Pseudomonas aeruginosa, oppure cocchi gram-positivi come Staphylococcus aureus e Streptococcus pneumoniae
 
Le infezioni del tratto urinario sono una delle cause più frequenti di ICA, sia in ospedali per acuti che in strutture sociosanitarie extraospedaliere. Procedure invasive e utilizzo di cateteri urinari rappresentano i fattori di rischio principali per lo sviluppo di queste infezioni; condizioni predisponenti come diabete, urolitiasi, età avanzata e altre gravi patologie concomitanti contribuiscono ad aumentare il rischio.
Tra i microrganismi coinvolti ci sono Escherichia coli, seguita da Klebsiella pneumoniae, Proteus mirabilis, Pseudomonas aeruginosa e da enterococchi.
 
Le infezioni del sangue (batteriemie) associate all’impianto e alla gestione dei cateteri venosi centrali sono tra le complicanze dell’assistenza potenzialmente più pericolose, nonché una delle cause più frequenti di ICA. Favorite da condizioni che compromettono la risposta immunitaria, queste infezioni sono generalmente causate da batteri commensali della cute del paziente, che possono contaminare il dispositivo nella manovra di introduzione, oppure da microrganismi presenti sulle mani dell’operatore durante l’impianto e la gestione delle medicazioni.
 
Le infezioni della cute e del sito chirurgico rappresentano una parte significativa delle ICA, seppur con frequenza variabile tra i setting di cura. I fattori di rischio specifici, assieme a condizioni che compromettono la risposta immunitaria, sono l’esecuzione di una profilassi antibiotica inadeguata, una preparazione chirurgica della pelle e successiva cura delle ferite errate. 
I batteri maggiormente coinvolti sono di origine endogena o commensali della cute del paziente operato. 
 
Tra le infezioni gastrointestinali, quasi la metà è rappresentata da infezioni causate da Clostridioides difficile. Queste infezioni sono frequente causa di sindromi diarroiche severe e altre gravi manifestazioni enteritiche. Il fattore di rischio principale per l’infezione da Clostridioides difficile è l’assunzione di terapie antibiotiche: questi farmaci (ad es. fluorochinoloni, cefalosporine e clindamicina) e, in alcuni casi, gli antiacidi, se assunti spesso, possono causare dismicrobismo intestinale che favorisce l’instaurarsi dell’infezione, sia da fonte endogena (qualora il paziente fosse già colonizzato), che da fonte esogena (attraverso il contatto con oggetti e/o superfici contaminate).
 
La variabilità tra le ICA non si limita però alla sede e al patogeno coinvolti, ma si traduce spesso anche in un diverso grado di severità. La stessa infezione, infatti, può presentare manifestazioni cliniche differenti e condurre ad esiti diversi a seconda dell’individuo e del suo stato di salute.


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dedicata alle infezioni correlate all'assistenza