Come si trasmettono le infezioni correlate alle pratiche assistenziali?
24/02/2023La trasmissione delle infezioni correlate all'assistenza (ICA) è legata ai concetti di contaminazione, colonizzazione e infezione.
- Contaminazione: è il contatto dei germi con superfici (animate o inanimate)
- Colonizzazione: è la presenza e la crescita di un microrganismo in un ospite, in assenza di sintomi o di danno cellulare; un ospite colonizzato può rappresentare la sorgente di una infezione
- Infezione: ingresso e moltiplicazione di un agente di infezione all’interno dell’ospite che determina una reazione dell’organismo e che si manifesta con segni e sintomi di malattia specifica.
La catena di trasmissione delle ICA, come per le altre infezioni, dipende da cinque fattori principali:
• tipologia del patogeno
• porta di ingresso
• modalità di trasmissione
• fonte del patogeno
• suscettibilità dell’ospite.
Il tipo di patogeno coinvolto (batteri, funghi, parassiti o virus) è il determinante dell’intero processo infettivo, viste le notevoli differenze tra (e intra) specie e quanto queste caratteristiche influenzino gli altri fattori della catena di trasmissione.
Le porte di ingresso sono i varchi che il patogeno utilizza per entrare nell’organismo bersaglio. Spesso, le porte di ingresso sono usate anche per uscire dall’organismo. Un esempio è il virus dell’influenza che, espulso dalle alte vie respiratorie di un organismo ospite, entra in un altro organismo utilizzando la stessa via - il tratto respiratorio superiore - in senso opposto.
Non sempre porta di ingresso e uscita coincidono. Ne sono un esempio alcuni organismi causa di gastroenteriti che utilizzano il circuito feco-orale, ovvero sono espulsi attraverso le feci per poi entrare in un altro organismo attraverso la bocca grazie al contatto tra questa e mani o strumenti contaminati oppure ingerendo cibi o acqua contaminati. Altre porte di ingresso includono: la pelle (ad es. anchilostoma), le mucose (ad es. sifilide) e il sangue (ad es. epatite B, virus dell'immunodeficienza umana).
Le modalità di trasmissione sono i meccanismi utilizzati dall’organismo per entrare in contatto col bersaglio e, successivamente, infettarlo. Queste possono essere divise in:
• contatto diretto tra individui (ad es. bacio, rapporto sessuale non protetto)
• contatto indiretto attraverso un veicolo contaminato che trasporta il patogeno (ad es. uso di strumenti chirurgici non sterili, stretta di mano, passaggio di oggetti da una persona all’altra)
• droplets, ovvero goccioline emesse con tosse e starnuti (distanze < 1 m)
• via aerea, ovvero microrganismi di piccole dimensioni che rimangono sospesi nell’aria per lunghi periodi di tempo (distanze > 1 m)
• attraverso vettori, ovvero esseri animati che trasportano il patogeno (per es. mosche) e che talora sono indispensabili al compimento del ciclo vitale replicativo del patogeno (per es. alcuni tipi di zanzara).
La fonte è l’organismo (nel caso di molte ICA, l’uomo) che ospita il patogeno e che trasmette l’infezione.
È possibile distinguere due tipi di fonti:
• fonti endogene, ovvero quelle in cui i patogeni sono già residenti da tempo nell’organismo del soggetto in veste abituale di ospiti non patogeni
• fonti esogene, ovvero esterne all’organismo; in questo caso, le fonti da cui provengono possono essere pazienti colonizzati o infetti e personale sanitario.
Il quinto fattore chiave della catena di trasmissione delle ICA è la presenza di ospiti suscettibili (ad es. anziani e immunodepressi) in cui l’infezione si instaura più facilmente rispetto alla popolazione generale.
Maggiore è il numero di ospiti suscettibili, maggiore sarà la probabilità che il patogeno riesca ad infettare qualcuno, sopravvivere e portare avanti il proprio ciclo vitale, moltiplicandosi e propagandosi ad altri individui. L’aumentata suscettibilità dimostrata in alcuni soggetti deriva dalla presenza di fattori di rischio che facilitano l’ingresso e la permanenza del patogeno all’interno dell’organismo, favorendo così l’infezione.