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novità dal network delle RSA toscane

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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Quali microrganismi sono coinvolti nelle infezioni in ambito sanitario?

24/02/2023
Si stima che un'alta percentuale di ICA siano dovute a batteri resistenti agli antimicrobici (MultiDrug Resistant Organisms, MDRO) di prima linea. 

La pressione antibiotica generata dal consumo indiscriminato di questi farmaci ha favorito negli anni lo sviluppo di meccanismi di resistenza in alcune specie batteriche in precedenza sensibili. Queste resistenze acquisite si verificano attraverso selezione di mutazioni di geni esistenti e/o l’acquisizione di nuovi elementi genici che garantiscono un vantaggio in termini di sopravvivenza.

Recentemente, alcuni ceppi di batteri gram-negativi (come le Enterobacteriaceae resistenti ai carbapenemi, CRE e Acinetobacter spp.) sono diventati causa emergente di ICA, interessando perlopiù l’ambiente ospedaliero.

Tra questi batteri resistenti agli antibiotici, 6 sono stati identificati come minacce dall’OMS: Enterobacteriaceae resistenti ai carbapenemi (CRE), Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA), Enterobacteriaceae produttori di ESBL (beta-lattamasi a spettro esteso), Enterococcus resistente alla vancomicina (VRE), Pseudomonas aeruginosa multiresistente, Acinetobacter multiresistente.

In Italia la resistenza agli antibiotici è tra le più elevate in Europa. Secondo i dati ECDC (Europen Center for Disease prevenction and Control) del 2019, Klebsiella pneumoniae e Acinetobacter baumannii presentano percentuali di resistenza ai carbapenemi rispettivamente del 30% e 80% nel nostro paese.

Bibliografia e sitografia



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