Valore in RSA

novità dal network delle RSA toscane

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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Approccio biografico negli anziani assistiti in RSA: una revisione sistematica sull'efficacia della narrazione delle storie di vita

Il trasferimento in una Residenza sanitaria assistenziale può portare un anziano, almeno inizialmente, a provare sentimenti negativi come solitudine, depressione, perdita di autonomia e in generale un peggioramento della propria qualità della vita.

Tra gli interventi utilizzati per prevenire o compensare condizioni patologiche e far fronte ai sentimenti negativi percepiti dagli anziani residenti in struttura, vi sono gli approcci biografici, che utilizzano le narrazioni del proprio passato con lo scopo di rafforzare l’autoefficacia, promuovere l’accettazione e migliorare la qualità della vita.

Per un anziano, infatti, la condivisione della storia di vita può essere di aiuto per superare il dolore della perdita e migliorare la memoria degli eventi di vita, dando ad essa un nuovo significato.
Inoltre, utilizzati in contesti di gruppo, questi approcci possono prevenire il sentimento di solitudine, migliorando le relazioni tra i residenti in RSA.

Nell’articolo “The effectiveness of biographical approaches in long-term care: a systematic review” è stata fatta una revisione sistematica della letteratura sull’utilizzo di tali interventi nelle cure a lungo termine. Sono stati esaminati 21 studi che utilizzano l’approccio biografico; di essi sono state analizzate e sintetizzate le evidenze sull’efficacia in termini di percezione della qualità della vita degli anziani istituzionalizzati e con patologie a lungo termine.

Dalla review emergono tre principali interventi biografici, differenti tra loro per il loro livello di strutturazione:
  • la reminescenza
  • la “life review”
  • la “life review therapy”

La maggior parte degli studi rileva, a livello individuale, un miglioramento significativo di singole dimensioni della qualità della vita (la soddisfazione di vita, l’autostima, il benessere psicologico, l’umore e altri), mentre a livello di gruppo emerge in particolare un miglioramento dei livelli di autostima degli anziani coinvolti.

Nonostante questo riscontro positivo, l’efficacia di tali interventi merita di essere approfondita con ulteriori studi, ad oggi ancora poco numerosi, che vadano ad indagare in particolare i motivi per cui l’impatto positivo di tali interventi è circoscritto al miglioramento della percezione di singole dimensioni della qualità della vita.

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