Valore in RSA

novità dal network delle RSA toscane

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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

L'ortoterapia in RSA aiuta i residenti con apatia e demenza

L'apatia è una sindrome clinica associata a danno del lobo frontale o a strutture sottocorticali (Massimo et al., 2018). Le ragioni neuropatologiche per l'apatia possono variare tra i diversi tipi di demenza ed è associata ad un numero di esiti avversi (Theleritis et al., 2018), tra cui il declino cognitivo e funzionale più rapido e una qualità inferiore della vita. Pertanto, è necessaria una gestione efficace dell'apatia per migliorare il declino cognitivo e funzionale e la qualità della vita.

Dato che l'apatia è comunemente osservata tra le persone con demenza ed è associata a molti esiti avversi, è essenziale avere una terapia efficace per la sua gestione. 

La terapia dell’orticoltura (HT), che utilizza le piante e l’ambiente naturale, può migliorare le capacità cognitive, fisiche, psicologiche e lo stato sociale della persona (Noone et al., 2017).
 
L'ipotesi spiega una connessione emotiva tra esseri umani e altri esseri viventi (Annerstedt &Wahrborg, 2011) in cui il legame tra uomo e natura è fondamentale per il mantenimento della salute fisica e mentale (Velarde et al., 2007), pertanto l'ortoterapia fornisce un mezzo alle persone per produrre risultati benefici sulla salute attraverso la loro connessione con la natura.
 
Molti studi hanno riportato i benefici dell'HT, tra cui le attività di giardinaggio sia indoor che outdoor, per le persone con demenza (Gigliotti et al., 2004; Tseng et al., 2020).

L'ambiente naturale può fornire un senso di pace e riparo, riducendo efficacemente lo stress, la depressione, l'ansia e migliorare la loro qualità di vita (Uwajeh et al., 2019). Con l’HT le attività regolano anche il sistema nervoso centrale, endocrino e il sistema immunitario attraverso un’attività fisica moderata, che a loro volta migliorano la forza fisica, la flessibilità e le capacità cognitive nelle persone con demenza (Uwajeh et al., 2019).
 
Una caratteristica sorprendente delle persone con apatia è la mancanza di motivazione (Marin, 1991), poiché non rispondono agli stimoli esterni e raramente prendono l'iniziativa di partecipare ad attività quotidiane (Cohen-Mansfield et al., 2011), spesso è difficile e impegnativo farli partecipare ad interventi non farmacologici. Tuttavia, gli studi hanno scoperto che le persone con demenza hanno mostrato una maggiore proporzione di coinvolgimento attivo e passivo in attività di HT rispetto alle attività non HT (Jarrott & Gigliotti, 2010; Jarrott et al., 2002). 

Le attività di HT possono attrarre il coinvolgimento delle persone con demenza per mezzo delle piante, in cui gli effetti positivi di HT sono stati identificati sulle loro capacità cognitive, sulla qualità della vita e sulle capacità funzionali (Soga et al., 2017). 
 
Tuttavia, sono necessarie ulteriori prove per confermare che le attività di ortoterapia potrebbero alleviare l'apatia riscontrata nelle persone con demenza.
 
Questo studio pilota, pubblicato nel 2021, ha esaminato la fattibilità di realizzazione delle fasi di reclutamento, fidelizzazione, frequenza e risultati della valutazione rispetto agli effetti dell’ortoterapia (HT) sui residenti di una casa di riposo (nursing home) di Canton in Cina, su:
  • apatia
  • capacità cognitive
  • qualità della vita
  • capacità funzionale.
Il disegno di questo piccolo studio è stato condotto su due gruppi paralleli, nel periodo compreso fra aprile ed ottobre 2019 ed ha arruolato 34 partecipanti, con gli stessi criteri di inclusione:
  • età 60 anni
  • diagnosi di demenza di tipo Alzheimer (criteri di NINCDS/ADRDA 1984)
  • apatia definita con punteggio della Scala AES-I > 35,5.
I consensi dei residenti per la partecipazione allo studio sono stati forniti dai familiari e lo studio è stato approvato dal Comitato Etico del Terzo Ospedale affiliato alla Southern Medical University (Rif: 2019-Ethical Review-001).
 
Il gruppo sperimentale ha partecipato al programma HT e ha ricevuto le cure standard, mentre il gruppo di controllo ha ricevuto solo le cure standard
Per la stesura del programma sono stati coinvolti 2 infermieri esperti, 2 terapisti dell’orticoltura e 1 neurologo. Successivamente sono stati consultati s16 esperti, di cui 10 riabilitativi terapisti, 5 infermieri neurologici e 1 medico neurologo.
 
Il gruppo che ha usufruito delle cure di routine ha partecipato alle attività abituali come canto, ginnastica e giochi di puzzle, che sono stati forniti regolarmente per tutti i residenti nell'unità di cura della demenza due volte a settimana, nei giorni feriali. Queste normali attività duravano un'ora ed erano guidate da un assistente sociale.
 
Il gruppo che ha usufruito anche dell’HT ha partecipato al programma settimanale così organizzato su attività di semina, artigianato e dieta:
  • piantare piante in vaso di patate dolci
  • trapiantare le piante di patate dolci
  • seminare e coltivare le piante di hydrocotyle chinensis in una coltura fuori suolo
  • piantare e coltivare wolfberry, una bacca cinese
  • usare le verdure per dipingere articoli di artigianato come il cavolo cinese, la radice di loto, il gombo, il sedano e la carota
  • preparare bustine con assenzio, agastache rugosa, caprifoglio, menta, lavanda e rosmarino
  • coltivare la peonia erbacea cinese, il garofano, l'eustoma grandiflorum e il dianthus chinensis
  • degustare il tè dietetico di prugna scura, biancospino, partenio e wolfberry cinese
  • realizzare biglietti di auguri con i fiori secchi di hydrangea, larkspur, polygonum plebeium e nephrolepis exaltata
  • raccogliere e cuocere le foglie di patata dolce per la dieta. 
Il programma è stato così distribuito: 10 sessioni in totale, di cui 4 sessioni di semina, 4 sessioni di artigianato e 2 dietetiche per 10 settimane, che sono state seguite da 1 operatore leader, 8 assistenti, 4 infermieri, 4 assistenti sociali  e tutte le sessioni sono state condotte faccia a faccia in gruppi di otto persone per almeno 60 minuti.

Ogni passaggio delle attività è stato valutato utilizzando la Scala Likert a 5 punti ed ogni attività dei due gruppi è stata registrata con i tempi, metodi e modalità dagli operatori esperti che conoscevano bene i partecipanti allo studio e che hanno verificato se fossero state eseguite in modo “completamente dipendente da altri” (1 punto) o “realizzate in modo indipendente” (5 punti).
 
I risultati elaborati sono stati raccolti su tre tempi:
  • tempo basale - TO
  • immediatamente dopo l’intervento - T1
  • tre mesi dopo l’intervento - T2.
La tipologia e gravità della demenza sono state valutate con diversi strumenti, di cui:
  • la gravità della demenza con la Scala CDR
  • la funzione cognitiva con la Scala MMSE
  • l’apatia con la Scala AES
  • la qualità della vita con la Scala QoL-AD e la Scala Likert
  • la capacità funzionale con lIndice di Barthel.
I risultati sono stati elaborati, discussi e valutati in merito all’età, sesso, stato civile, livello di istruzione, gravità della demenza – lieve, moderata, grave – e ai punteggi ottenuti con l’applicazione delle Scale suindicate, su tutti i partecipanti arruolati nei due gruppi.
 
Nel gruppo sperimentale la funzione cognitiva è stata l'unica il cui risultato è stato valutato direttamente sui partecipanti, altri risultati come ad es. apatia, qualità della vita, capacità funzionale sono stati valutati attraverso l’osservazione e le registrazioni degli operatori partecipanti allo studio, che conoscevano bene i partecipanti.
 
L’apatia a T1 ha dimostrato un valore significativamente inferiore rispetto al T0 e la funzione cognitiva a T1 aveva valori significativamente più alti rispetto al gruppo di controllo.
I dati della valutazione sono stati soddisfacenti e questo studio pilota mostra che l'HT è fattibile nei residenti con demenza e apatia ed sostiene che la terapia dell'orticoltura potrebbe ridurre l'apatia e promuovere la funzione cognitiva, nonostante il suo mancato mantenimento degli effetti a T2 (cioè 3 mesi dopo l'intervento). 
Inoltre, i suoi effetti sulla qualità della vita e la capacità funzionale non sono stati ben osservati.
 
In conclusione si può dire che l’ortoterapia è attuabile nei residenti con patologie di demenza e apatia, come osservato in questo piccolo campione, tuttavia gli autori suggeriscono studi futuri da applicare su un campione più ampio, con un intervento di più lunga durata ed una  randomizzazione più semplice per convalidare il risultati di questa sperimentazione pilota.


Per saperne di più:

Yi Yang, Rick Y.C. Kwan, Hui-min Zhai, Yong Xiong, Ting Zhao, Kai-ling Fang & Hui-qing Zhang (2022) Effect of horticultural therapy on apathy in nursing home residents with dementia: a pilot randomized controlled trial, Aging & Mental Health, 26:4, 745-753, DOI: 10.1080/13607863.2021.1907304