Valore in RSA

novità dal network delle RSA toscane

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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Ruolo del medico di base nella prevenzione e gestione del paziente con demenza

E’ stato pubblicato sul Notiziario ISS Vol. 35, n. 4, 2022 un articolo prodotto da un gruppo di autori del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (CNaPPS), dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG).

Nell’articolo gli autori introducono il tema della demenza con alcuni dati epidemiologici, sottolineando l’incidenza in aumento e l’impatto economico attuale e futuro della malattia: «…una stima ipotizzabile di circa 80 milioni di casi nel 2030 e un costo globale annuo di 2,8 trilioni di dollari. In Italia, si stimano circa 1.100.000 persone con demenza e circa 3 milioni di familiari che vivono con loro. A questi vanno sommati circa 900.000 persone con un deficit cognitivo isolato (Mild Cognitive Impairment-MCI). Il costo totale stimato per l’assistenza è di circa 12 miliardi di euro l’anno».

Il ruolo del medico di medicina generale (MMG) è strategico, sia per la prevenzione in termini di gestione dei fattori di rischio e di miglioramento degli stili di vita, che nel management della malattia in ogni sua fase. Questo comporta l’implementazione della collaborazione tra MMG, personale medico specializzato e altri professionisti della salute per garantire la continuità assistenziale.

Formazione degli MMG sulle demenze: la prima iniziativa nazionale

Il primo passo per l’attuazione sul territorio dei Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) per le demenze, che l’ISS ha attivato da tempo tramite il reparto di Promozione e valutazione delle politiche di prevenzione delle malattie croniche del CNaPPS, è incentrato sulla formazione degli MMG, sinora implementata solo dalla regione Emilia-Romagna.
 
A tal fine, sulla base di un’esperienza precedente nell’ambito della Joint Action (JA), che ha visto coinvolti sul tema della formazione 146 MMG provenienti da vari distretti dell’AUSL di Modena, e successivamente  replicata per un gruppo di 30 infermieri, l’ISS ha avviato la prima iniziativa nazionale di formazione per gli MMG sulle demenze, per valorizzare in tutto il territorio nazionale le conoscenze e le buone pratiche per l’appropriata assistenza alle persone con demenza (PCD) e ai loro familiari. 
 
Il progetto prevede 3 fasi:
  1. formazione con 2 corsi di tre giorni, dedicati ai rappresentanti delle cure primarie e delle demenze delle regioni italiane
  2. formazione per gli MMG nelle regioni italiane organizzata e condotta dai rappresentanti delle cure primarie che avevano partecipato alla precedente fase (mediante 20 corsi residenziali giornalieri distribuiti sull’intero territorio nazionale)
  3. un corso FAD per raggiungere circa 20.000 MMG in tutto il Paese.
Gli obiettivi del progetto sono:
  • prevenzione e diagnosi: promuovere la prevenzione della demenza in relazione agli stili di vita e ai fattori di rischio, oltre che l’uso degli strumenti per l’inquadramento diagnostico
  • gestione della diade paziente-caregiver:
    • terapeutica: procurare strumenti di strategie di comunicazione, terapie non farmacologiche e farmacologiche, sia cognitive che comportamentali ed eventuali piani terapeutici correlati
    • assistenziale: fornire l’adeguata conoscenza delle leggi a supporto e dei momenti idonei in cui attivarle nel lungo decorso della demenza da quelle più note all'MMG
  • aspetti metodologici: approfondire gli elementi di epidemiologia clinica e identificare gli aspetti clinico-organizzativi per l’elaborazione dei PDTA.
Nel primo semestre del 2021 si è svolto il primo corso di formazione suddiviso in due gruppi di partecipanti. Il corso ha coinvolto un totale di 31 partecipanti: 20 MMG, considerando almeno un esponente per ciascuna regione italiana, al fine di rappresentare l’intero territorio nazionale e 11 referenti regionali per le demenze.
 
Tra gli MMG partecipanti ai primi due corsi, tutti afferenti alla SIMG, ne sono stati individuati 18 che si occuperanno dell’organizzazione di corsi residenziali periferici presso le sedi dell’Ordine dei Medici delle rispettive province d’appartenenza. Nel periodo da gennaio a maggio 2022 sono stati effettuati 20 corsi.

Prospettive future

Le evidenze in letteratura hanno permesso di definire i 12 fattori di rischio modificabili associati alle demenze, quali basso livello di scolarità, ipertensione, problemi di udito, fumo, obesità, depressione, inattività fisica, diabete, contatti sociali poco frequenti, consumo eccessivo di alcol, trauma cranico e inquinamento atmosferico.

La medicina generale può avere un forte impatto su questi fattori modificabili attraverso la promozione di stili di vita salutari e dell’attività fisica.

Il corso ha lo scopo di contribuire al miglioramento delle cure e del sostegno ai malati e ai loro familiari, rendendo omogenee le conoscenze dei metodi e delle procedure atte a identificare un soggetto con sospetto decadimento cognitivo, migliorando così le pratiche assistenziali.

Il corso verrà ripetuto ogni anno per dare continuità al progetto, con la possibile estensione ad altre professioni sanitarie coinvolte nella gestione dei pazienti con demenza e alle associazioni di familiari, attraverso specifici corsi modulati in funzione del ruolo assistenziale.

Commento

La prevenzione, la cura e l’assistenza della persona con demenza e della sua comunità (famiglia?) richiedono competenze attuali, basate sulle prove di efficacia, condivise e diffuse.

Questo progetto formativo è strutturato in modo da divenire capillare, raggiungendo contemporaneamente più MMG e referenti regionali per le demenze, così da diffondere una cultura dell’approccio alla demenza e creare reti attraverso la conoscenza reciproca.Questo progetto è certamente il primo punto di partenza per il miglioramento nella gestione delle demenze.

La prospettiva di allargare all’intera platea delle professioni sanitarie e ai familiari è indispensabile per rendere efficace ogni fase del PDTA e, soprattutto, per generare collaborazioni, reti e sistemi.
Ad oggi le famiglie ed i professionisti, primi fra tutti gli MMG, si trovano spesso isolati. L’accesso alle visite specialistiche, che permetterebbe l’accesso ai servizi è ancora difficoltoso, ed il Centro per i disturbi cognitivi e le demenze (CDCD) è ancora lontano dall’essere presente in ogni realtà.

Come tutti coloro che rivestono ruoli sanitari dovrebbero possedere le competenze necessarie per svolgere al meglio le proprie funzioni, anche coloro che si occupano degli aspetti sociali, dovrebbero accedere e condividere la formazione proposta dal progetto, integrata con gli approcci sociali e comportamentali, in quanto la demenza non è solo una diagnosi clinica, ma comporta la ristrutturazione di ogni aspetto della vita, sia del malato che di coloro che lo circondano.

Spesso le famiglie si trovano ad affrontare cambiamenti nel comportamento del proprio caro senza gli strumenti relazionali necessari, e con problemi sociali concomitanti per i quali la più semplice delle attività di vita, come fare la spesa o l’igiene personale, può diviene complessa.

L’assistente sociale ha un ruolo fondamentale nella valutazione delle condizioni della persona e nella attribuzione di servizi e risorse. Sarebbe perciò auspicabile che in un futuro fossero coinvolti sia nella formazione che nella rete dei servizi, in modo da produrre di concerto una risposta ancora più efficace rispetto ai bisogni della persona e dei familiari.


Per saperne di più: