Valore in RSA

novità dal network delle RSA toscane

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novità dal network delle RSA toscane
a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Promozione della vaccinazione antinfluenzale tra il personale delle RSA secondo le scienze comportamentali


Architettura delle scelte con intervento nudge-oriented

Il 7 ottobre 2020 sono stati pubblicati sulla rivista “Vaccines” i risultati di un progetto promosso dal Dipartimento di Scienza della Salute dell’Università di Firenze e dall’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana.

L’obiettivo dello studio consisteva nel comprendere i motivi che portano gli operatori delle RSA a eseguire o meno la vaccinazione antinfluenzale e conseguentemente rimuovere l’esitazione vaccinale, utilizzando l'approccio delle scienze comportamentali.

La vaccinazione tra gli operatori che prestano assistenza nelle RSA è ancora molto bassa, nonostante queste strutture siano un ambiente di facile diffusione del virus, con pesanti conseguenze per la salute dei residenti e per le prestazioni sanitarie qui fornite.

Secondo quando sostenuto dall'OMS nel 2019, la teoria della scienza comportamentale sembra venire in aiuto nel comprendere le ragioni inerenti l’esitazione vaccinale e nel promuoverla attraverso interventi basati sulnudge”; questi partono dal presupposto che, comprendendo l’architettura della scelta di un individuo, questa può essere modificata per facilitare l'adozione di un comportamento appropriato e socialmente desiderabile.

Partendo da queste considerazioni, nell’autunno del 2019 è stato avviato un progetto basato su un intervento nudge, che ha coinvolto su base volontaria 8 RSA toscane; ad ogni operatore è stata inviata personalmente una lettera, il cui contenuto, redatto secondo i criteri indicati dall’OMS, mirava a sensibilizzare sull’opportunità di effettuare il vaccino, “spingendo” così verso quel comportamento.

Alla lettera era annesso un questionario anonimo contenente due domande aperte sulla motivazione all’intenzione vaccinale. In base alle risposte, è stata eseguita con metodologia qualitativa un’analisi sull’architettura delle scelte, che ha portato ad individuare i fattori che motivano o demotivano l’intenzione degli operatori delle 8 RSA a vaccinarsi.

In particolare, fra gli operatori che sono propensi a fare il vaccino, sono emersi tre aree tematiche, la percezione del rischio, la dimensione dei valori e la fiducia; ognuna di esse comprende due sotto-aree, come si vede dalla tabella successiva.
vaccinazione operatori nudge vaccinazione tab1

Gli operatori che sono contrari al vaccino riconducono la loro motivazione a quattro principali temi, la percezione del rischio, i valori di riferimento, la sfiducia e motivi legati alla propria salute; tranne quest’ultimo tema, gli altri comprendono ciascuno due sotto-temi più specifici, come emerge dalla successiva tabella.
vaccinazione operatori nudge vaccinazione tab2
Dall’indagine emerge come la conoscenza e la consapevolezza sono alla base delle proprie azioni, sebbene questo aspetto non emerga mai esplicitamente. Una conoscenza corretta o distorta della pratica vaccinale e dei relativi rischi e benefici sembra essere alla base di tutti i sotto-temi che orientano le motivazioni. Conoscenza e consapevolezza sono connesse con la percezione del rischio, con la corretta interpretazione dei propri problemi di salute, con fiducia o sfiducia verso il vaccino e con la dimensione dei valori, su cui si basano atteggiamenti e comportamenti e da cui ci lasciamo guidare per prendere le nostre decisioni.

Definiti i meccanismi cognitivi che determinano la propensione vaccinale, diventa quindi possibile predisporre degli interventi mirati per valorizzare le motivazioni virtuose e disincentivare quelle viziose, come argomentato nell’articolo che espone questa indagine.

Per valorizzare anche a livello quantitativo i risultati di questo progetti, ad esso è succeduto nell’estate del 2020 uno studio trasversale che ha incluso gli operatori di 111 RSA (tra cui le 8 RSA aderenti al progetto con intervento nudge e 103 utilizzate come gruppo di controllo) per valutare l'impatto dell'intervento nudge nella promozione della vaccinazione.

Dai risultati emersi, dopo l'intervento di nudge, sia l'adozione alla vaccinazione antinfluenzale nella stagione 2019-2020 sia l'intenzione di vaccinarsi nella stagione 2020-2021 era significativamente più alta nel gruppo nudge rispetto al gruppo di confronto, mentre nella stagione precedente (2018-2019) l'adozione della vaccinazione è stata simile nei due gruppi.

Quindi, un intervento di nudge, come quello applicato in questo studio, potrebbe essere utile per promuovere la diffusione della vaccinazione antinfluenzale tra gli operatori delle RSA.



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