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novità dal network delle RSA toscane

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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

La vaccinazione contro l'influenza

24/04/2018


Informazioni generali sulla malattia

L’influenza è una malattia infettiva acuta stagionale causata dai virus influenzali; si tratta di microorganismi particolari in quanto capaci di modificare stagionalmente le proteine esposte sulla propria superficie; questo comporta l’impossibilità di sviluppare, nel soggetto che contrae l’infezione, un’immunità permanente poiché ogni anno il nostro sistema immunitario si trova a dover fronteggiare l’infezione di un microorganismo con caratteristiche differenti. Per questo motivo è necessario ripetere annualmente la vaccinazione antinfluenzale, che viene preparata per lo specifico tipo di virus influenzale circolante.L’influenza è una malattia diffusa globalmente, che causa da tre a cinque milioni di casi gravi e da 250.000 a 500.000 morti ogni anno al mondo. Il contagio avviene dal malato alla persona sana suscettibile attraverso le goccioline di saliva emesse durante la tosse, gli starnuti e il parlare, oppure attraverso il contatto diretto con oggetti o superfici contaminate da secrezioni. La malattia si caratterizza per malessere generale, stanchezza, febbre, dolori muscolari ed articolari, mal di testa e i sintomi tipici dell’apparato respiratorio (tosse, raffreddore, mal di gola). Le complicanze più frequenti, che colpiscono generalmente i soggetti più anziani e/o debilitati, comprendono sinusiti, bronchiti e polmoniti.

La vaccinazione antinfluenzale

La vaccinazione antinfluenzale assume particolare importanza nel contesto sanitario, in ambienti come ospedali ed RSA, poiché protegge il personale che presta il proprio lavoro in questi ambienti e, contestualmente, limita la trasmissione ai soggetti ricoverati in tali strutture che spesso, proprio per le loro condizioni cliniche e socio-sanitarie, sono particolarmente suscettibili all’infezione e allo sviluppo di complicanze anche severe.I vaccini antinfluenzali per adulti contengono virus inattivati o loro parti in grado di stimolare la produzione di anticorpi ma non di indurre la malattia; sono disponibili in formulazione trivalente (contenente 2 ceppi di virus dell'influenza A e uno B) o quadrivalente (con un ulteriore virus B). Esistono diverse formulazioni del vaccino antinfluenzale:
  • vaccino a subunità, contenente esclusivamente elementi superficiali della struttura virale
  • vaccino a subunità potenziato
  • vaccino “split”, costituito da particelle frammentate del virus
  • vaccino “split” intradermico.
La scelta tra queste tipologie di vaccino dipende dall’età del soggetto e dalla presenza di eventuali patologie che potrebbero condizionare la risposta alla vaccinazione.

Descrizione della somministrazione del vaccino ed esiti attesi

Per essere efficace e garantire adeguata protezione contro l’infezione, considerando che la completa immunizzazione si ottiene dopo due settimane dalla somministrazione, la vaccinazione deve essere eseguita nel periodo precedente alla prevista epidemia influenzale (ottobre-dicembre). Il vaccino viene somministrato in una dose a livello del muscolo deltoide del braccio.

Potenziali benefici

La vaccinazione contro l’influenza rappresenta un mezzo efficace e sicuro per proteggere il soggetto dalla comparsa della sindrome influenzale e da eventuali infezioni batteriche che possono complicare l’influenza stessa. Può proteggere inoltre i soggetti portatori di patologie a rischio con cui un soggetto malato o portatore potrebbe venire a contatto e ai quali potrebbe trasmettere l’infezione.
Il vaccino antinfluenzale, anche quando non riesce ad evitare totalmente lo sviluppo dell’influenza, è generalmente in grado di evitarne le complicanze più importanti. Occorre ricordare che un soggetto che è stato vaccinato contro l’influenza potrà comunque sviluppare sintomi simil-influenzali dovuti all’infezione di altri virus o batteri che circolano durante la stagione invernale.

Possibili effetti indesiderati a seguito della vaccinazione

I vaccini antinfluenzali hanno un buon livello di sicurezza. Possono comunemente causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di iniezione e, meno spesso, febbre, dolori muscolari o articolari o mal di testa. Questi sintomi generalmente sono di modesta entità, e non richiedono cure mediche particolari risolvendosi con trattamenti sintomatici (antipiretici, analgesici) nel giro di 1-2 giorni. Raramente possono causare reazioni allergiche come orticaria, rapida tumefazione nel punto di inoculazione, asma o gravi manifestazioni allergiche generalizzate dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino.

Condizioni che possono ridurre l’efficacia del vaccino

La capacità da parte del vaccino di prevenire la malattia può variare da stagione a stagione in base alla somiglianza tra i virus contenuti nel vaccino e quelli effettivamente circolanti, ed in base alle caratteristiche della persona vaccinata come l’età e lo stato di salute. In particolare alcune patologie che inducono uno stato di immunodepressione (es. mancanza della milza, deficit del complemento, infezione HIV, ecc.), possono influenzare la capacità dell’organismo di rispondere allo stimolo vaccinale, esponendo i soggetti ad infezione nonostante un’appropriata somministrazione del vaccino.

Controindicazioni alla vaccinazione

Le seguenti condizioni rappresentano controindicazioni, precauzioni e avvertenze all’esecuzione del vaccino antinfluenzale, delle quali discutere con il medico responsabile della vaccinazione.Controindicazioni:
  • reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose
  • reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino
  • nevrite/neuropatia periferica entro 6 settimane da una precedente dose
  • Sindrome di Guillain-Barré entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose
Precauzioni:
  • malattia acuta grave o moderata, con o senza febbre
  • reazione allergica grave al lattice (per i prodotti che contengono lattice nella siringa)
Avvertenze: assunzione di carbamazepina, fenitoina, teofillina e warfarin (si può verificare un aumento del livello di tali farmaci nel sangue dopo il vaccino. Si tratta di casi riportati molto raramente per cui non deve essere preclusa la possibilità di ricevere il vaccino ai soggetti in trattamento con tali farmaci).
Nel caso di comparsa di effetti secondari è opportuno consultare il medico di famiglia e il medico del Servizio che ha effettuato la vaccinazione.

Uscito il nuovo Piano pandemico influenzale (PanFlu) 2021-2023

Approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 25 gennaio 2021 il il nuovo Piano pandemico influenzale (PanFlu) 2021-2023 contiene le lezioni apprese dall’inattesa pandemia da nuovo coronavirus del 2020. “Oggi  facciamo tesoro – ha affermato  il Ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine della seduta straordinaria della Conferenza Stato-Regioni – anche delle esperienze acquisite in questo durissimo anno di crisi sanitaria globale e mettiamo a sistema la capacità di reazione dell’Italia e del nostro Servizio Sanitario Nazionale”. La pandemia SARS-CoV-2/COVID-19 conferma l’imprevedibilità di tali fenomeni e che bisogna essere il più preparati possibile ad attuare tutte le misure per contenerli sul piano locale, nazionale e globale.
In questo modo possiamo incrementare le capacità diagnostiche specifiche per il patogeno di riferimento, modulare la fornitura di prodotti terapeutici in funzione delle evidenze scientifiche disponibili, assicurare la disponibilità di DPI (dispositivi di protezione individuale) per proteggere gli operatori sanitari che operano in prima linea, formare il personale sul controllo delle infezioni respiratorie e non solo in ambito ospedaliero e comunitario.
Il piano pandemico influenzale, pur facendo tesoro di quanto appreso dalla pandemia in corso, si focalizza nel suo corpo principale e nelle appendici (A1-A4) sulla preparazione rispetto a scenari pandemici da virus influenzali.


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