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novità dal network delle RSA toscane

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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Sensibilità vaccinali. Serie: QVAX 22 - Dalla parte dei Direttori, episodio 3

23/07/2024

Il vaccino bivalente


Immagini che nella prossima stagione sia disponibile un vaccino bivalente contro Covid e influenza… In questo caso lei lascerebbe gli operatori della struttura che dirige liberi di decidere se vaccinarsi o meno, o si limiterebbe a seguire le indicazioni nazionali o regionali, o si limiterebbe a consigliare la vaccinazione, o la renderebbe obbligatoria?

La domanda, nell’ottobre del 2022, è stata riproposta tale e quale ai due anni precedenti. Non del tutto tali e quali al 2021 sono state invece le risposte.

Nel 2022 infatti un po’ meno della metà dei direttori (44%) ha dichiarato che consiglierebbe al proprio personale di vaccinarsi, quasi uno su tre, il 31%, si sarebbe limitato a seguire le indicazioni nazionali e regionali, poco più che uno su dieci avrebbe lasciato libertà di scelta, mentre il 14% si sarebbe espresso per l’obbligo.

infografica1 ep 3 serie qvax: risposta alla domanda se fosse disponibile un vaccino bivalente contro Covid e influenzaAlcuni di questi dati sono tendenzialmente in linea con quelli emersi dal questionario del 2021 e 2020, mentre è degna di nota la riduzione della percentuale di direttori che obbligherebbe il proprio personale a vaccinarsi, passata dal 37% nel 2021 al 14% del 2022, numeri che potrebbero indicare una minore sensibilità verso la pandemia.


Direttori a conoscenza dello stato vaccinale di tutti i residenti

Il calo della percentuale di direttori propensa all’obbligo vaccinale per i propri operatori per un ipotetico vaccino bivalente non è l’unica a subire una forte riduzione tra 2022 e 2021, indicando una minor “pressione” del fattore pandemia sulle attività delle RSA.

Si pensi anche a quei 58 su 73 direttori (il 79%) che nel 2022 si dichiarano a conoscenza dello stato vaccinale contro SARS-CoV-2 di ognuno dei residenti della struttura, e che l’anno precedente arrivavano al 94%, ovvero alla quasi totalità.

Sulla questione della “sensibilità pandemica” vale però la pena fare un appunto: la rilevazione Qvax del ’21 era stata realizzata tra fine luglio e settembre.

Durante l’agosto 2021, a livello generale, quasi 200 mila persone erano risultate contagiate dal Covid e i decessi erano stati poco meno di 1230; le notizie si concentravano sulle approvazioni dei vari vaccini per bambini e adolescenti, mentre il Governo nei primi giorni di agosto estendeva l’obbligo del Green Pass, a partire da settembre, per i trasporti a lunga percorrenza, al personale scolastico e agli universitari. (L’avevate dimenticato vero?)

Più di un anno dopo, nel mese di ottobre del ’22, quando i direttori hanno ricevuto il nuovo questionario, sbarcava in Europa la variante Cerberus, Il ministero della Salute raccomanda la quinta dose di vaccino alle persone con più di 80 anni, agli ospiti delle RSA e agli over 60 con patologie preesistenti, e giura il governo Meloni. Durante quell’ottobre, i contagi erano più di un milione e 120 mila, i decessi 2200 circa. Rispetto all’agosto 2021, la situazione sembra quindi molto peggiore, e l’appello del Ministero alla somministrazione della quinta dose per i residenti delle RSA rimarca il fatto che non sono permesse disattenzioni.

Eppure, la percentuale di direttori più attenti allo stato vaccinale anti Covid dei propri residenti era maggiore l’anno precedente. Quindi, se esiste effettivamente una minore sensibilità ai rischi della pandemia, questa non dipende dall’analisi dei dati epidemiologici.

qvax direttori infografica2 ep 3C’è un dato di conoscenza invece che migliora, ed è quello relativo allo stato vaccinale contro l'influenza di tutti i residenti presso la propria struttura. I direttori che ne sono a conoscenza sono sette su dieci (51 su 73, 70%), contro poco più della metà (il 52%) dell’anno precedente.

qvax direttori infografica3 ep 3
Direttori a conoscenza dello stato vaccinale degli operatori

Nel 2022, l’88% dei direttori era a conoscenza di chi si è vaccinato contro SARS-Cov-2 tra il personale che lavora nella struttura, mentre nel 2021 la percentuale era inferiore (73%) e questa informazione deriva principalmente dall’operatore stesso. Per contro però, sono pochissimi i direttori a conoscenza di chi si è vaccinato contro l’influenza tra gli operatori: solo il 21%, cioè 15 direttori su 73.

qvax direttori infografica2 ep 4 Dal momento che nella maggior parte delle RSA (63%) non esiste un sistema di verifica e monitoraggio dello stato vaccinale generale degli operatori, quando questo è presente in quattro casi su dieci è gestito dai direttori, in altri quattro casi su dieci è gestito dal medico competente, in un caso da un infermiere referente per le infezioni e nel restante caso da altre figure non specificate.

Tuttavia un direttore su quattro (26%) offre la vaccinazione al personale direttamente all’interno della struttura e nove direttori su dieci (89%) sollecitano verbalmente la vaccinazione al proprio personale.

infografica dati sul comportamento dei direttori in merito alla vaccinazione del personale

Conclusioni

Come atteso, allontanandosi dal periodo pandemico, la percezione del rischio di ammalarsi di influenza e/o Covid dei direttori è diminuita.

Inoltre si evidenziano dei segnali negativi sulla conoscenza dello stato vaccinale da parte dei direttori: è diminuita la conoscenza dello stato vaccinale contro la SARS-Cov-2 dei residenti e lo stato vaccinale contro l’influenza degli operatori.

Dal 2022, pur non essendoci più una emergenza sanitaria globale sarebbe opportuno aver sempre conoscenza dello stato vaccinale dei residenti per garantirne salute e cure adeguate seppur, in questo specifico caso, le vaccinazioni siano in capo al medico di medicina generale. E dunque ci chiediamo il motivo. Difficile collaborazione tra medico di medicina generale e operatori sanitari delle RSA? Oppure una deresponsabilizzazione del direttore perché lo stato vaccinale non è specifica competenza della struttura?

Nel caso degli operatori lo scenario è sicuramente più complicato. Sappiamo che la conoscenza dello stato vaccinale del lavoratore è di pertinenza del medico competente e che questa sfera è tutelata dalla legge sulla privacy. Tuttavia è ormai risaputo che vaccinarsi significa proteggere non solo la propria salute ma anche quella di chi ci è accanto tutti i giorni

Dunque il dilemma resta sempre il solito: tutela della privacy o della salute pubblica? Siamo sicuri che questi due aspetti debbano sempre giocare a braccio di ferro? Non sarebbe possibile maneggiare con cura e rispetto questa informazione ma trovare una modalità che renda consapevoli i direttori dello stato vaccinale di coloro che si prendono cura tutti i giorni di persone molto fragili? Forse la collaborazione con i medici competenti e con i gestori delle cooperative potrebbe facilitare una soluzione?

Non risponderemo noi a queste domande. Quello che possiamo fare è raccogliere eventuali risposte e commenti inviati all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e pubblicarle sulle pagine del sito.

Nel frattempo noi lavoreremo alla puntata conclusiva della serie, che contiamo di pubblicare a breve.


Per saperne di più:

leggi il primo episodio Indagine sui temi della vaccinazione nelle RSA. Al via Dalla parte dei direttori: lo spin-off della serie QVAX-22

vai al secondo episodio I direttori delle RSA e la pandemia. Serie QVAX 22 - Dalla parte dei Direttori

apri il quarto episodio Un futuro da rinforzare tra sociale e sanitario, comunicazione e formazione. Serie: QVAX 22 - Dalla parte dei Direttori

leggi tutta la serie QVAX-22 con le risposte degli operatori delle RSA.


A cura di: Francesca Ierardi, Giacomo Galletti, Francesca Collini e Vanessa Verniani.
Le infografiche sono realizzate da Silvia Fallani.