Cure palliative, l’attuazione delle reti: la situazione in Toscana
Come nelle passate edizioni, il documento pubblicato da AGENAS, e realizzato in collaborazione con il Ministero della Salute, scatta una fotografia dello stato dell’arte delle cure palliative (CP) in Italia, questo per supportare Ministero della Salute, Regioni e Province Autonome nell’individuazione dei campi prioritari di intervento e, per lo sviluppo omogeneo della rete di cure palliative su tutto il Paese, secondo le indicazioni della legge 38/2010.
Il monitoraggio ha analizzato dati provenienti dai flussi informativi relativi alla dimensione ospedaliera delle cure palliative, all’hospice e all’assistenza domiciliare fornita ai pazienti oncologici. Inoltre, è stata effettuata un’indagine specifica sull’attuazione delle reti, a cura dell’Agenzia, a cui hanno risposto tutte le 21 Regioni e P.A. e tutte le 99 ASL.
Agenas, cure palliative: come risulta la Toscana?
La nostra regione si colloca nella media nazionale, con margine di miglioramento, visto che resta alto il ricorso a cure non consone al fine vita.
Nello specifico:
1. Per quanto riguarda il monitoraggio LEA: il questionario LEA
L’Adempimento AO – Cure Palliative e Terapia del dolore viene valutato dal Comitato LEA, sulla base della documentazione inviata dalle Regioni e degli esiti del calcolo di alcuni indicatori. Per la valutazione dell’anno 2019, in via preliminare è stato verificato il superamento di eventuali impegni derivanti dalla verifica 2018.
L’Adempimento è composto da due sezioni:
1. AO.1 - Aspetti qualitativi e quantitativi delle strutture dedicate alle cure palliative e della rete di assistenza ai pazienti terminali
2. AO.2 - Consumo territoriale di farmaci oppioidi registrato tramite flusso art. 50 D.L. 30.09.2003 n. 269, convertito con modificazioni nella Legge 24.11.2003 n. 326.
La Toscana è risultata adempiente con impegno sia per il 2018 che per il 2019.
2. Sulla base dei dati desumibili dai flussi informativi correnti sono stati costruiti specifici indicatori relativi alla dimensione ospedaliera delle cure palliative, all’hospice e all’assistenza domiciliare fornita ai pazienti oncologici
Come per altre regioni, anche per la Toscana, i dati di mortalità mostrano ancora un’elevata frequenza in ambito ospedaliero o immediatamente dopo la dimissione ospedaliera, denotando così una copertura ancora non adeguata dei bisogni anche se l’offerta e la presa in carico domiciliare va sviluppandosi. Il numero di decessi avvenuti in area del Pronto Soccorso entro le 24 ore dall’accesso in ospedale o entro i 7 giorni da una precedente dimissione, mostrano ancora un’inappropriatezza del ricorso alle cure ospedaliere e una non ottimale presa in carico del paziente nel fine vita.
3. La rilevazione nazionale su Attuazione e Programmi in materia di Rete cure palliative di Agenas ha affrontato i principali temi di carattere organizzativo/formale del livello regionale, definendo le specificità a livello di rete locale nei tre setting ospedaliero, residenziale (hospice) e dell’assistenza domiciliare. È stata inoltre prevista una sezione descrittiva inerente piani e programmi regionali in materia per il prossimo triennio.
Per quanto riguarda le caratteristiche della rete di CP, è stata valutata per le tre aziende sanitarie toscane la presenza di:
- rete locale di cure palliative e percorsi di cura dedicati
- Carta dei servizi via web e spazio web dedicato alle cure palliative
- piano annuale di sviluppo formativo delle competenze.
Il numero di strutture dotate di équipe o servizio medico/infermieristico di cure palliative sale da 2 a oltre 5.
Per le cure domiciliari viene rilevata per le tre aziende la presenza di figure socio-sanitarie specifiche per la realizzazione della rete di cure palliative.
Nell'Azienda USL Toscana Centro il numero di équipe di cure palliative domiciliari attive è superiore a 10, nelle altre due Aziende va da 6 a 10.
In merito all’organizzazione delle cure domiciliari, la Toscana mostra una organizzazione mista (37% pubblico e 63% privato). Il ruolo del MMG, per le tre Aziende, è filtro informato del piano di assistenza individuale e partecipa attivamente alla presa in carico.