Sesto rapporto Cergas Bocconi: focus su reti di welfare, badanti e gestori delle strutture
16/01/2025Abbiamo già introdotto in un breve articolo le tematiche che sono state trattate dal Sesto rapporto dell'Osservatorio Long Term Care "La sostenibilità del settore Long Term Care nel medio-lungo periodo". Approfondiamo qui in dettaglio i temi del primo capitolo del rapporto.
Nel primo capitolo “Il settore Long term care per anziani non autosufficienti in Italia: rete di welfare - badantato - posizionamento strategico dei gestori”, gli autori si soffermano sulla complessità della ricostruzione di un contesto le cui fonti informative sono spesso frammentate, in particolare per l’incertezza del fabbisogno nella popolazione e per la reale offerta dei servizi da parte dei gestori.
Dunque, in questa parte, saranno ricomposti i dati ufficiali disponibili ad inizio 2024, su una fotografia aggiornata che tiene conto della tipologia dei servizi offerti – pubblici e privati -, l’utenza in carico, il fabbisogno della popolazione, la modalità di erogazione della gestione dell’anziano a domicilio e la prospettiva dei gestori.
Nello specifico le evidenze considerate nel rapporto fanno riferimento all’Annuario statistico del SSN del 2021 e ai dati della spesa sociale dei Comuni, prodotti dall’Istat nel 2020. Pertanto, pur nella criticità dell’assenza di dati validati più recenti, gli autori rinnovano l’invito alla predisposizione di un sistema informativo dinamico ed unitario con il fine di facilitare una migliore capacità di governo delle cure e di monitoraggio nel long term care (LTC).
Ecco che, per soddisfare l’obiettivo utile alla stima più vicina possibile per la reale copertura del fabbisogno di cure ed assistenza per gli anziani non autosufficienti, è necessario ricorrere ad alcuni aggiustamenti metodologici, sia per i diversi servizi resi disponibili sul territorio, che per afferenza di persone con età uguale o superiore ai 65 anni con gravi limitazioni funzionali – così come da classificazione dell’Istat 2021 nell’indagine europea sulla salute Ehis – che è pari a 3.959.395 individui, pari al 28,4% di tutta la popolazione (>0,6% tra il 2020 e 2021).
Relativamente all’elaborazione specifica e dettagliata dei dati si rimanda alle tabelle 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, tenendo conto che, per alcune elaborazioni sull’offerta dei servizi semi-residenziali e socio-sanitari, sono mancanti i dati delle regioni Abruzzo, Calabria, Molise e Valle d’Aosta: tuttavia si conferma la diminuzione di offerta di posti in questi ultimi servizi ed un aumento delle ore di assistenza domiciliare integrata – ADI – del + 4%. Su questi dati si deve tenere conto della contestualizzazione degli effetti della pandemia e dell’approccio diversificato dell’offerta dei servizi da parte di ciascun regione.
L'elaborazione dei dati mette in evidenza anche un aumento significativo delle persone anziane non autosufficienti con gravi limitazioni, circa il 63,8% degli over 85, a fronte del calo del 33% della rete sociale (vedi offerta posti letto in strutture residenziali) per la possibile chiusura delle strutture durante il 2020 (rif. tabelle 1.5, 1.6).
Anche l’offerta d’accesso in ambito semiresidenziale ha registrato un’importante contrazione, confermando l’impatto della pandemia, con una diminuzione delle presenze nei servizi residenziali sociali del 39% e nei Centri diurni del 25% (però questi dati non permettono una comparazione con le RSA per i motivi sopracitati).
La stima di copertura del bisogno dei servizi socio-sanitari registra un tasso di copertura diversificato a livello nazionale (tabelle 1.7, 1.8, 1.9) con il 10% nelle regioni del nord e compreso tra l'1 e il 5% in quelle del centro-sud, in linea con la distribuzione delle strutture sul territorio, nonostante l’assenza del dato sulla distribuzione specifica per regione, sull’allocazione delle risorse del SSN e sulle scelte relative ai diversi investimenti locali.
In sintesi nel 2021 la risposta data dal welfare pubblico agli anziani non autosufficienti si è confermata parzialmente, poichè solo il 7,2% degli anziani ha trovato risposta in una struttura residenziale, lo 0,4% in centri semi-residenziali ed il 22,2% in ADI, quest’ultima con un’erogazione media di 16 ore annue per persona assistita.
L’ADI rimane dunque il servizio più capillare in cui i casi in carico sono in linea anche con i target proposti dal PNRR, che definiscono l’esigenza di assistere il 10% della popolazione over 65, confermandone così il contributo importante nel raggiungimento di questi obiettivi nazionali.
Per quanto riguarda le badanti nel 2021 la stima aggiornata del numero di presenze – regolari e irregolari – è di 1.073.565 individui, ovvero una badante in media ogni 15 cittadini over 65 (oppure una ogni 35,54 cittadini over 56 non autosufficienti), con più concentrazione nelle regioni del centro-nord, per le quali si rileva una lieve riduzione di presenze rispetto all’anno precedente del - 4,9% rispetto al 2020.
Infine, per completare il quadro di approfondimento, sono stati analizzati i dati relativi al profilo di 29 grandi aziende/gruppi erogatori di servizi per il LTC su tutto il territorio nazionale (rif. rilevazione anno 2023), in cui il fatturato complessivo dell’anno 2022 è stato di circa 2 miliardi di euro, di cui il 56% è prevalentemente destinato alla residenzialità delle persone anziane (figure 1.6 e 1.7).
Nel contempo il settore socio-sanitario si sta sviluppando intorno all’offerta del settore pubblico attraverso i meccanismi di accreditamento, convenzionamento e di budget: nel 2022 in media l’87% del fatturato dei servizi offerti dal mercato privato deriva da queste tipologie, in rialzo rispetto all’anno precedente, mentre si riduce la quota generata dall’accreditamento istituzionale (91% nel 5° rapporto).
Alcuni dei gestori sono impegnati anche nell’erogazione di servizi per l’area della disabilità, dei minori, degli asili nido e di altre attività dedicate alla salute mentale, all’accoglienza, al disagio dell’adulto ed al contrasto alla povertà ed all’emarginazione. Nel contempo l’orientamento dei servizi ha iniziato a promuovere anche l’accompagnamento al soddisfacimento di ulteriori bisogni delle famiglie in ambito sanitario, psicologico, riabilitativo e prestazioni ambulatoriali.
Per saperne di più:
- Il 6° Rapporto dell'Osservatorio Long Term Care La sostenibilità del settore Long Term Care nel medio-lungo periodo
- Il nostro articolo che introduce il rapporto: La sostenibilità del settore Long Term Care nel medio-lungo periodo: il sesto rapporto Cergas Bocconi