Valore in RSA

novità dal network delle RSA toscane

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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

La vaccinazione contro Difterite-Tetano-Pertosse (dTpa)

Informazioni generali sulle malattie

Difterite
La difterite è una malattia infettiva batterica particolarmente grave, che si trasmette per via respiratoria. Il batterio è capace di produrre una tossina che può danneggiare gravemente organi e tessuti. Solitamente la malattia inizia con febbre, stanchezza, mal di gola e tumefazione laterocervicale; a livello della faringe si può formare una patina spessa e grigiastra che può ricoprire la gola, le tonsille e la laringe fino a portare all'ostruzione delle vie aeree. Oltre ai disturbi respiratori, le possibili complicanze interessano il cuore (miocardite), i reni (insufficienza renale) e il sistema nervoso (neuropatia periferica). Dopo aver contratto la difterite, gli anticorpi che si sviluppano non proteggono dalla malattia ed è necessario quindi che il malato sia vaccinato per evitare di ammalarsi nuovamente.

Tetano
Il tetano è una grave malattia infettiva di origine batterica che si contrae in seguito alla contaminazione di ferite, lacerazioni e ustioni della pelle, anche di grado lieve, con terra o polvere; non si tratta quindi di un’infezione trasmissibile da persona a persona. Il batterio si trova nel terreno sotto forma di spore resistenti sia ai comuni disinfettanti che al calore. Una volta penetrate nell'organismo, in particolare in mancanza di ossigeno, le spore si trasformano nel batterio che produce una tossina in grado di danneggiare gravemente il sistema nervoso centrale provocando rigidità di tutti i muscoli del corpo. In particolare, l'interessamento dei muscoli respiratori e laringei può determinare la morte per asfissia. La malattia contratta in modo naturale non porta una protezione permanente ed è quindi necessario che il soggetto, qualora superi la malattia, si vaccini per non ammalarsi nuovamente. Attualmente in Italia si manifestano circa 100 casi di tetano all’anno, di cui due terzi circa muoiono proprio perché mai vaccinati o perché non hanno rispettato i richiami vaccinali previsti ogni 10 anni.

Pertosse
La pertosse è una malattia infettiva batterica molto contagiosa che si trasmette per via aerea tramite goccioline di saliva ed esordisce spesso come un comune raffreddore, seguito a distanza di circa due settimane da una tipica tosse persistente. Gli accessi di tosse sono particolarmente debilitanti e possono rendere difficoltosa la respirazione e l’alimentazione, possono causare vomito ed essere accompagnati da un tipico “urlo inspiratorio” dovuto all’aria che entra con difficoltà all’interno delle vie aeree. La malattia colpisce tipicamente soggetti in età infantile, ed è tanto più grave quanto più precocemente colpisce il bambino. Le complicanze più gravi sono broncopolmonite, pneumotorace spontaneo, encefalite, asfissia fino alla morte. L'immunità verso la pertosse, sia dopo malattia che dopo vaccinazione, non è permanente ed è quindi necessario eseguire richiami del vaccino ogni 10 anni.

La vaccinazione contro Difterite-Tetano-Pertosse (dTpa)

Il vaccino dTpa è raccomandato a tutta la popolazione. Mentre la componente contro il tetano è indicata solamente a tutela personale del lavoratore, in quanto non esiste trasmissione interumana, le componenti contro difterite e pertosse proteggono anche i soggetti a rischio ed in particolar modo quelli in età pediatrica (particolarmente nel primo mese e nel primo anno di vita) in relazione alla estrema pericolosità e possibile letalità dell'infezione in questa fascia di età. Il vaccino dTpa è “trivalente” poiché combina in un’unica fiala i componenti vaccinali diretti contro difterite, tetano e pertosse. E’ costituito dalle tossine inattivate (tossoidi) prodotte dai batteri della difterite e del tetano e da alcune componenti proteiche del batterio della pertosse.

Descrizione della somministrazione del vaccino ed esiti attesi

Il ciclo primario completo di vaccinazione per adulti prevede l’esecuzione di tre dosi totali, di cui le prime due da somministrarsi a distanza di almeno un mese l’una dall’altra, e la terza 6-12 mesi dopo la seconda. I richiami vaccinali vanno effettuati con cadenza decennale per tutta la vita; nel caso in cui non si conosca lo stato vaccinale del soggetto o non sia possibile reperire un’adeguata documentazione, si procede vaccinando con un ciclo completo di tre dosi, come se il soggetto non fosse mai stato vaccinato in precedenza. In caso di esecuzione incompleta del ciclo vaccinale, questo viene completato con la dose mancante e con i regolari richiami vaccinali decennali. Il vaccino si inietta per via intramuscolare a livello del muscolo deltoide del braccio.

Potenziali benefici

La vaccinazione dTpa rappresenta l’unico strumento efficace di protezione nei confronti del singolo individuo. Per quanto riguarda difterite e pertosse, la vaccinazione rappresenta inoltre un importante strumento per proteggere anche i soggetti a rischio nei quali la malattia può essere letale. Il vaccino dTpa protegge inoltre dallo sviluppo di eventuali complicanze che possono aggravare tali patologie.

Possibili effetti indesiderati a seguito della vaccinazione

Le reazioni indesiderate più frequenti consistono in manifestazioni locali quali arrossamento, edema, indurimento e dolore nella sede di iniezione del vaccino o in tutto il braccio (10-20%), che si risolvono in genere spontaneamente nel giro di qualche giorno. In alcuni rari casi la reazione può essere tale da interessare tutto il braccio. In rari casi, entro 24-48 ore, può comparire la febbre, che non si protrae generalmente per più di due, tre giorni e per la quale non è necessario somministrare antibiotici (non si tratta di un’infezione ma di una reazione infiammatoria ai componenti del vaccino). Come tutte le sostanze con le quali l’organismo viene in contatto per la prima volta, si possono verificare reazione allergiche anche gravi, ma estremamente rare.

Condizioni che possono ridurre l’efficacia del vaccino

La capacità da parte del vaccino di prevenire la malattia può variare in base alle caratteristiche della persona vaccinata come l’età e lo stato di salute. In particolare, alcune patologie che inducono uno stato di immunodepressione (es. mancanza della milza, deficit del complemento, infezione HIV, ecc..) possono influenzare la capacità dell’organismo di rispondere allo stimolo vaccinale esponendo i soggetti ad infezione nonostante un’appropriata somministrazione del vaccino.

Controindicazioni alla vaccinazione

Le seguenti condizioni rappresentano controindicazioni, controindicazioni temporanee o precauzioni all’esecuzione della vaccinazione con dTpa, delle quali discutere con il medico responsabile della vaccinazione:

Controindicazioni:
  • reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose
  • reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino
Controindicazioni temporanee:
  • encefalopatia entro sette giorni dalla somministrazione di una precedente dose non attribuibile ad altra causa (controindicazione valida per il vaccino contro difterite e pertosse)
Precauzioni:
  • malattia acuta grave o moderata, con o senza febbre
  • reazione allergica grave al lattice (per i prodotti che contengono lattice nella siringa)
  • sindrome di Guillain-Barré e sindromi correlate entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino
  • orticaria generalizzata immediata dopo somministrazione di una precedente dose
  • prematurità estrema
  • nevrite/neuropatia periferica entro le 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose
  • reazione da immunocomplessi (es. Arthus) dopo somministrazione di precedente dose
  • encefalopatie ed encefalopatie epilettiche fino a quando l'eziologia non è stata definita o il quadro clinico non può essere considerato stabilizzato.
Nel caso di comparsa di effetti secondari è opportuno consultare il medico di famiglia e il medico del Servizio che ha effettuato la vaccinazione.

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