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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Il piede diabetico: come prevenire e trattare le lesioni ulcerative


Che si intende per piede diabetico?

L’ulcera del piede diabetico è una delle complicanze del diabete mellito e viene definita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come la “condizione di infezione, ulcerazione e/o distruzione di tessuti profondi associate ad anomalie neurologiche e a vari gradi di vasculopatia degli arti inferiori”.

L’International consensus on the diabetc foot and practical guidelines on the management and prevention on the diabetic foot integra la definizione: “piede con alterazioni anatomofunzionali determinate dall’arteriopatia occlusiva periferica e/o dalla neuropatia diabetica”.

L’ambiente tendenzialmente zuccherino favorisce le infezioni e le rende di difficile soluzione.

La frequenza e la gravità del piede diabetico variano da una serie di condizioni sociali, economiche, igieniche, ma l’incidenza annuale varia da 2-4% e oltre. Due terzi dei pazienti con ulcere al piede guariscono, mentre per un terzo può essere necessaria l’amputazione. Una piccola lesione, se trascurata infatti, perché sottovalutata o a causa della scarsa percezione dolorosa, può facilmente degenerare.

La persona affetta da diabete mellito deve essere presa in carico da un team multiprofessionale e multidisciplinare attraverso un'integrazione ospedale/territorio che partendo dall’assessment lo accompagna al follow up. 


Quali sono i principali fattori di rischio

Non tutti i pazienti affetti di diabete mellito sono a rischio di ulcerazione. I principali fattori di rischio includono la presenza di neuropatia periferica, deformità del piede, malattia vascolare periferica, storia di ulcerazione del piede o amputazione di una parte del piede o della gamba.

Il piede diabetico si caratterizza per la presenza di ulcerazioni, spesso complicate da infezioni cutanee (ulcere infette) e ossee (osteomieliti) che, se evolvono verso la gangrena rendono l’amputazione l’unica soluzione terapeutica possibile; spesso sono contemporaneamente presenti segni legati alla neuropatia diabetica (piede neuropatico), all'arteriopatia diabetica (piede ischemico) e alle infezioni (piede infetto).


Piede diabetico: come classificarlo

La classificazione delle lesioni viene fatta attraverso l’utilizzo di due scale di valutazione:
  1. Texas Wound Classification System
  2. Wagner


Come prevenire il piede diabetico

Le lesioni ulcerative se non trattate in maniera opportuna possono portare a quadri di osteomielite che rappresenta un fattore di rischio per amputazione dell’arto. Per effettuarne la diagnosi, la radiografia può aiutare, ma il gold standard è rappresentato dalla biopsia ossea che fornisce informazioni certe di tipo istologico e microbiologico. 
Il piede diabetico comporta un significativo peggioramento della qualità di vita del paziente e del caregiver oltre ad una riduzione o perdita di produttività lavorativa. E’ la complicanza più rilevante in termini di impatto sociale ed economico: è causa di lunghi periodi di cure ambulatoriali, di prolungati e ripetuti ricoveri ospedalieri ed è la prima causa di amputazione non traumatica degli arti.

Pertanto, un programma di prevenzione del piede diabetico e la diagnosi precoce rappresentano strumenti di assoluta efficacia nel combattere le complicanze della patologia. In base alle linee guida recenti, la prevenzione del piede diabetico si articola in:
  • identificazione del piede a rischio
  • ispezione periodica ed esame del piede a rischio
  • educazione dei pazienti, caregiver e sanitari
  • calzature adeguate
  • trattamento lesioni pre-ulcerative.
La prevenzione si attua inoltre mantenendo i livelli ematici di glucosio nei livelli di normalità e con l’igiene corretta del piede attraverso l’osservazione di una serie di regole quali:
  • ispezionare e lavare ogni giorno i piedi
  • controllare la temperatura dell’acqua col gomito o col termometro
  • asciugare bene ma delicatamente, eventualmente con il phon
  • idratare il piede con creme specifiche
  • non usare callifughi o strumenti taglienti per le callosità
  • tagliare le unghie con forbice a punte smusse, arrotondare con lima di cartone
  • non camminare a piedi scalzi
  • non usare fonti calore dirette (borse d’acqua calda, calorifero, camino, etc.)
  • usare scarpe comode con punta rotonda e tacco non superiore a 4 cm
  • usare calze o calzini che non stringano e cambiarle ogni giorno
  • evitare calze o calzini con cuciture quando si calzano scarpe nuove, controllare il piede dopo pochi minuti di cammino.