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novità dal network delle RSA toscane

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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Lavoro stress correlato nelle residenze per anziani

01/03/2022

Lavorare con figure professionali che si occupano quotidianamente degli altri e che si mettono in gioco continuamente, comporta anche la necessità di gestirne le possibili fragilità sollecitate da situazioni emotivamente stressogene.

La presenza di situazioni di stress, inteso come reazione generica dell’organismo rispetto alle richieste a cui viene sottoposto, è normale sia nel lavoro che nella vita privata. Tuttavia, quando diventa eccessivo e continuativo, può sfociare nella manifestazione di sintomi fisici ed emotivi che incidono sulla qualità della vita e delle prestazioni lavorative.

Lo stress non è di per sé una malattia, ma una condizione provocata da fattori esterni che impattano sulle capacità del lavoratore.

Dunque, parliamo di stress lavoro correlato quando a causarlo è il protrarsi di fattori propri del contesto e del contenuto lavorativo troppo intensi e sproporzionati alle capacità del lavoratore. L’evoluzione dei sintomi da stress lavoro correlato può sfociare in patologia e avere effetti negativi sia sulla persona che sull’azienda:
  • calo delle performance del lavoratore
  • aumento degli incidenti causati da errore umano
  • assenteismo
  • atteggiamenti negativi.
Oggi, uno dei modelli più utilizzati dalla letteratura per individuare i fattori di stress lavoro correlato fa riferimento al modello richieste-controllo del lavoro (Job Demand-Control, JD-C) di Karasek.(5)

Secondo questo modello lo stress è rintracciabile in due caratteristiche del lavoro stesso:
  1. la domanda lavorativa (o job demand), cioè gli aspetti psicologici, fisici, sociali o organizzativi del lavoro che richiedono uno sforzo fisico o mentale e che quindi possono essere associati ad un certo costo psichico o fisico (ansia da carenza di tempo, eccesso di responsabilità, conflitti di ruolo, compiti monotoni e ripetitivi)
  2. la libertà decisionale (job control), intesa come risorsa del lavoro, funzionale al raggiungimento di obiettivi lavorativi, alla riduzione dei costi psichici e fisici della richiesta lavorativa e alla stimolazione della crescita e dello sviluppo personali. Rientrano qui la possibilità di imparare cose nuove, l’opportunità di valorizzare le proprie competenze e il grado di ripetitività dei compiti e il livello di controllo esercitato dell’individuo sulla programmazione ed organizzazione del lavoro.
Le due dimensioni principali del lavoro, cioè la domanda e il controllo, vengono considerate due variabili indipendenti, la cui lettura dà origine a 4 possibili scenari:
  1. elevate richieste lavorative e basso controllo da parte dei lavoratori
  2. basse richieste lavorative e basso controllo da parte dei lavoratori
  3. elevate richieste lavorative ed elevata libertà decisionale
  4. basse richieste lavorative e elevata libertà decisionale.
Secondo una lettura aggiornata del modello, una risorsa che può mitigare lo stress lavorativo è il sostegno, relativo alle relazioni con i propri colleghi e al rapporto con i capi.

La qualità della relazione con il proprio capo, tradotta come apprezzamento e supporto, può alleviare la percezione di un elevato carico di lavoro, nonché di stress emozionale e fisico. L’apprezzamento e il supporto possono sostenere il personale nello sviluppare stili di coping efficaci, facilitare la performance e contribuire al raggiungimento degli obiettivi lavorativi.

Un buon rapporto con i colleghi, caratterizzato da una comunicazione positiva e costruttiva, incentiva la performance, previene problemi lavorativi e produce un’influenza positiva sulla motivazione lavorativa (6,7,8).

 
Bibliografia e sitografia

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3. Canton, E. (2018). La Qualità 'rigenerativa’. Un percorso orientato alla qualità nei Centri di Servizi (Bachelor's thesis, Università Ca'Foscari Venezia)
4. Cavanna F., (a cura di), RSA: oltre la cura, il benessere, Editrice Dapero, Piacenza, 2017
5. Karasek, R. (1990). Stress, productivity, and the reconstruction of working life. Health work.
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9. Maslach, C. (2003). Burnout: The cost of caring. Ishk.
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13. Mintzberg, H. (1985). La progettazione dell'organizzazione aziendale. Soc. Ed. Il Mulino.
14. Majer V, Marocci G, D’Amato A, Gazzaniga M., (a cura di). La diagnosi dei climi nelle organizzazioni. Ed. Carocci Roma 2002
15. Majer V., Marocci G., (a cura di). Il clima organizzativo. Modelli teorici e ricerche empiriche. Ed. Carocci, Roma 2003
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18. Simonazzi, A. (2009). Care regimes and national employment models. Cambridge journal of economics, 33(2), 211-232.
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39. Susanna Baldi (Psicoterapeuta, Senior trainer, Istruttore di Mindfulness Based Stress Reduction, Supervisore e Consulente in molteplici contesti sanitari). Deficit di competenze relazionali ed emotive nelle professioni sanitarie. I luoghi della cura rivista online. (1 luglio 2021)