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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Dove ho messo il trita-pastiglie? Farmaci "alterati": le conseguenze per pazienti e operatori

immagine tritapastiglie farmaci alterati rsa
15/12/2014
  Proseguiamo l’approfondimento sul tema della somministrazione dei farmaci orali “alterati” negli ospiti disfagici, portatori di sondino naso gastrico (SNG) o con gastrostomia percutanea (PEG)


Ci occupiamo questa volta delle conseguenze di questa pratica


E’ importante ricordare però quali siano i possibili problemi e rischi che questa “pratica” può determinare sia al paziente ma anche all’operatore. Tra questi segnaliamo quelli più importanti indicati sia da vari studi, ma soprattutto, dalle stesse case farmaceutiche:
  1. inattivazione del principio attivo a causa della perdita del rivestimento o a causa della miscelazione con altre sostanze
  2. alterazione dei tempi di assorbimento per la perdita del rivestimento
  3. aumentata tossicità del farmaco
  4. interazione con altri farmaci per miscelazione tra loro
  5. diminuzione della dose terapeutica prescritta per dispersione di parte del principio attivo all’interno del trita-pastiglie, nel bicchiere, nella siringa etc.
  6. assunzione accidentale di parte del principio attivo da parte degli operatori, a causa dell’inalazione delle polveri prodotte dalla triturazione
  7. contaminazione accidentale con altri principi attivi in caso di non detersione corretta del trita-pastiglie
  8. possibilità di aumentare la inappetibilità del farmaco, che normalmente sarebbe camuffata dal rivestimento
Come illustrato, questa pratica può determinare problemi di una certa entità, che non possono essere ignorati dagli operatori sanitari responsabili della terapia.

Articolo a cura della dott.ssa Tiziana Nannelli Dottore di Ricerca (Ph.D) in Scienze infermieristiche ed infermiera presso AUSL 12 Viareggio


Per saperne di più:
Leggi il nostro primo articolo sul tema Dove ho messo il trita-pastiglie? Farmaci "alterati": i numeri del fenomeno