Dove ho messo il trita-pastiglie? Farmaci "alterati": le conseguenze per pazienti e operatori
15/12/2014
Proseguiamo l’approfondimento sul tema della somministrazione dei farmaci orali “alterati” negli ospiti disfagici, portatori di sondino naso gastrico (SNG) o con gastrostomia percutanea (PEG)
Ci occupiamo questa volta delle conseguenze di questa pratica
E’ importante ricordare però quali siano i possibili problemi e rischi che questa “pratica” può determinare sia al paziente ma anche all’operatore. Tra questi segnaliamo quelli più importanti indicati sia da vari studi, ma soprattutto, dalle stesse case farmaceutiche:
- inattivazione del principio attivo a causa della perdita del rivestimento o a causa della miscelazione con altre sostanze
- alterazione dei tempi di assorbimento per la perdita del rivestimento
- aumentata tossicità del farmaco
- interazione con altri farmaci per miscelazione tra loro
- diminuzione della dose terapeutica prescritta per dispersione di parte del principio attivo all’interno del trita-pastiglie, nel bicchiere, nella siringa etc.
- assunzione accidentale di parte del principio attivo da parte degli operatori, a causa dell’inalazione delle polveri prodotte dalla triturazione
- contaminazione accidentale con altri principi attivi in caso di non detersione corretta del trita-pastiglie
- possibilità di aumentare la inappetibilità del farmaco, che normalmente sarebbe camuffata dal rivestimento
Articolo a cura della dott.ssa Tiziana Nannelli Dottore di Ricerca (Ph.D) in Scienze infermieristiche ed infermiera presso AUSL 12 Viareggio
Per saperne di più:
Leggi il nostro primo articolo sul tema Dove ho messo il trita-pastiglie? Farmaci "alterati": i numeri del fenomeno