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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Osserva salute: I bisogni sanitari sono cambiati. Come rispondono i servizi?

I bisogni sanitari sono cambiati: come rispondono i servizi?
18/12/2017
Come rispondono i servizi sanitari e socio-sanitari ai nuovi bisogni dei cittadini? L’indagine Osserva salute 2016 descrive come l’Italia stia faticosamente passando da una logica di tipo “prestazionale” a una di “presa in carico” dell’individuo. Ma quali sono le differenze principali tra un sistema e l’altro?

Da prestazioni a presa in carico

L’approccio prestazionale è basato su interventi attuati all’insorgere del problema tipici dell’assistenza ospedaliera. Il percorso di presa in carico si basa invece su una visione complessiva della salute del paziente e dei suoi bisogni.

Per mettere in atto questo cambiamento occorre che il territorio modifichi l’assistenza primaria.  Ma in che modo?
Tre sono gli elementi indispensabili per ottenere una assistenza primaria efficace:
  • una rete integrata, coerente e continua di servizi socio-sanitari
  • un team multidisciplinare che redige il piano assistenziale individuale, da concordare con il paziente, per organizzare il suo percorso
  • il case manager che non solo coordina l’assistenza, ma monitora i risultati e favorisce la rimodulazione del percorso
Un’altra differenza sostanziale tra i due diversi approcci sta nel target. L'approccio prestazionale riguarda i soli individui malati, mentre il secondo allarga il focus anche a quelli sani a cui dedica tre tipi di prevenzione:
  • primaria, per coloro che non hanno ancora sviluppato malattie
  • secondaria, per coloro che hanno sviluppato malattie non ancora diagnosticate
  • terziaria,  per coloro sui quali si deve prevenire le possibili complicanze della malattia.


Da paziente fruitore di servizi a paziente consapevole

Infine dobbiamo essere consapevoli, come pazienti e come operatori, di un passaggio culturale. Il paziente non è più un semplice fruitore di servizi, ma è tenuto a partecipare attivamente al processo assistenziale. Attraverso le proprie risorse deve partecipare alla costruzione della sua salute, che non sempre coincide con l’assenza di malattia, ma con il suo status di benessere. Le attività che riguardano la salute dell’individuo diventano così uno dei progetti di vita, insieme a tutti gli altri progetti (familiari, lavorativi, sociali e politici).

Questo significa che agli operatori spetta di condurre il paziente a un empowerment (responsabilizzazione guidata). In altre parole, spiegando che tutti siamo esposti a fattori di rischio, condizioni di malattia e non autosufficienza e stimolandoli ad acquisire conoscenze per migliorare il proprio percorso di salute.

Il ruolo e l’impegno dei pazienti diventa pari a quello dei professionisti sanitari e socio-sanitari nella gestione dei processi assistenziali in cui, la funzione di coordinamento assistenziale, si realizza attraverso il case management e  l’attività specifica del caregiver.

Misurare il cambiamento: gli indicatori

Come approfondimento per i professionisti che contribuiscono a tale sistema, Osserva Salute pubblica indicatori specifici sul monitoraggio dei processi di assistenza, al fine di operare un miglioramento continuo degli stessi. 

Qui di seguito gli indicatori più rilevanti relativi a:
  • Assistenza  domiciliare integrata (ADI). Nel 2014 in Italia, il tasso di anziani presi in carico da ADI è pari a 2,3 ogni 100 con una variabilità elevata tra regioni. Emerge che in quasi tutte le regioni il ricorso a questo servizio è cresciuto rispetto al 2013. L’aumento più marcato riguarda la regioni del centro e del sud Italia anche se persiste un forte gradiente con il nord.
  • I posti letto residenziali di tipo socio-sanitario per persone con disabilità  e anziani. In Italia, i posti letto destinati ad accogliere anziani  non autosufficienti e adulti disabili sono circa 46 ogni 10.000 abitanti. I livelli più alti di offerta si registrano nella PA di Trento con 101 posti ogni 10.000 abitanti mentre i più bassi nelle regioni del sud e nello specifico in Campania (8,7 posti ogni 10.000 abitanti). Questo elevato gradiente nord-sud sussiste per entrambi i target.
  • Gli ospiti anziani e con disabilità nei presidi residenziali. In linea con il quadro dell’offerta il maggiore ricorso all’istituzionalizzazione si ha nelle regioni del nord, soprattutto per gli anziani.

Per saperne di più:
Leggi il capitolo di Osseva salute 2016 sull’assistenza territoriale