Valore in RSA

novità dal network delle RSA toscane

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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

In Olanda un villaggio dedicato alle persone con grave demenza: il racconto di alcuni nostri operatori

villaggio olanda23/12/2016

Nel mese di ottobre, per conoscere e sperimentare altri modelli organizzativi nella cura degli anziani, con un gruppo di soci ANSDIPP, siamo atterrati ad Amsterdam per visitare il villaggio di De Hogeweyk a Weesp, luogo caratterizzato da una tendenza a ridurre la medicalizzazione delle persone con grave demenza.

Una breve descrizione del villaggio
Il villaggio, gestito dalla Vivium Company, è inserito appunto nel quartiere Hogewey nella città di Weesp e accoglie 152 persone con demenza. Contiene al suo interno 23 appartamenti, e in ognuno di essi vi abitano dalle 4 alle 7 persone.
L’accesso in questo “spazio di vita” è l’esito di una valutazione (simile modello toscano con scale che definiscono il punteggio di gravità) ad opera di un ente pubblico, che identifica attraverso un primo step le persone che potrebbero godere di questa organizzazione, differenziandole da altre che vengono piuttosto inserite in RSA.
All'ingresso viene fatta un’attenta analisi del bisogno, degli interessi e dello stile di vita di ciascuno, ripercorrendo la storia della persona. Questo serve per conoscere le persone e fare la scelta dell'appartamento in cui verranno inserite. La struttura dà la possibilità, a chi lo desidera, di poter entrare insieme al coniuge, anche se uno dei due non ha un problema di Alzheimer, al decesso della persona con Alzheimer, il coniuge/compagno, viene trasferito in altro tipo di struttura o torna a casa. Le persone più ricche possono scegliere di vivere in appartamenti più lussuosi.

L’arredamento delle camere ha alcuni mobili forniti dalla struttura (letto, armadio, comodino) e può essere personalizzato portando il mobilio della propria abitazione. Gli appartamenti sono composti da un ingresso con sala tv e pranzo, cucina e zona notte con camere singole e doppie e da due bagni. Nel villaggio sono presenti: ristorante, caffè, negozi, un salone di bellezza, un teatro e un cinema.

Dal punto di vista organizzativo, in ogni appartamento, c'è una figura professionale tipo OSS che si occupa di circa 6 persone che: assiste e cucina, inoltre lava i vestiti e la biancheria nella lavanderia dell’appartamento. I cibi cucinati vengono comprati dall'OSS, con i residenti che lo desiderano, al market del villaggio. Il pagamento della spesa avviene con una card dell’appartamento che è compresa nella retta giornaliera. Il cuoco del ristorante, presente nel villaggio, attraverso un programma di spesa, controlla ciò che gli appartamenti acquistano quotidianamente e monitora la variabilità degli alimenti che gli ospiti mangiano. Quando un residente ha desideri o esigenze che non sono comprese nel costo della retta, tipo: vino, pannoloni extra ecc, può avere una card personale per poter usare nella spesa al Market.

Il turno degli OSS è dalle 7 alle 16 e dalle 16 alle 22. Per le pulizie, vengono considerate 2 ore giornaliere ad appartamento. Viene previsto un infermiere per ogni 3/4 appartamenti che svolge le funzioni dei nostri infermieri (gestione-preparazione e somministrazione terapia e gestione di altri bisogni). Ogni appartamento ha un armadio farmaci non divisi per ospite.

Il villaggio ha un unico accesso, costituito da doppie porte in entrata ed in uscita, dove è presente un portiere sulle 24 ore. In tutta la struttura, di notte, ci sono solo tre operatori oltre al portiere che supervisionano la vita del villaggio. Negli appartamenti c’è un sistema acustico di rilevazione, di eventuali cadute o di movimento, collegato alla reception, in caso di segnalazione, il personale notturno va a controllare. C’è un medico interno al villaggio durante le ore del giorno e per le ore notturne la reperibilità.
La retta è di € 190 giornaliere ed in base ad una sorta di ISEE, gli ospiti possono essere esenti o pagano una quota parte. Nella retta non sono comprese le attività, esse vengono pagate a parte dalle famiglie. Ci sono pacchetti di circa 8 attività (ascolto musica, bingo, cucina, etc.) ad ospite. Per chi non ha soldi, il comune paga 6 attività ad ospite.

Il responsabile che ci ha guidato, sottolinea che un grande valore per il villaggio è il volontariato. Sono presenti circa 250 volontari che danno un enorme contributo nelle attività: il sistema olandese prevede che, per avere il sussidio di disoccupazione, bisogna restituire in forma di volontariato il 50% delle ore che si svolgevano da contratto di lavoro. Ci sono 6 profili di volontari che si riuniscono ogni due mesi per fare il punto sull’organizzazione. Ogni operatore, per garantirsi la loro collaborazione, ha tutto l’interesse ad accoglierli ed essere cordiale. La filosofia, che determina questo tipo di organizzazione è la “Normal Life”. Il responsabile ci spiega che loro organizzano il tutto come a casa ed anche l'intervento sanitario non è infinito.

Le persone si possono muovere liberamente per tutto il villaggio, questo riduce lo stato di agitazione oltre a migliorare le condizioni motorie/cognitive, aumentando la speranza di vita fino ad un massimo di 4 anni (contro i 2 anni per chi vive nelle RSA tradizionali). In seguito ad eventi traumatici, cadute, cambiamento di condizioni, ricovero ospedaliero, etc., viene valutato se la persona può permanere nel villaggio oppure se deve essere dimessa e collocata in altro tipo di struttura.

Rispetto ai controlli, vi è una Commissione apposita che fa una visita annuale allo scopo di verificare la sicurezza, le norme igieniche, gli impianti, etc. La gestione economica del villaggio non è in pareggio, a causa delle manutenzioni molto costose. L’intenzione, per una maggiore sostenibilità, è quella di aumentare la disponibilità di posti, adibendo le stanze singole a doppie e rialzando di un piano gli edifici. Durante la nostra visita abbiamo notato che gli operatori non indossano le divise rendendo il contesto, alla vista, meno medicalizzato. Negli appartamenti, mentre gli OSS lavorano, ci sono amici che condividono con gli ospiti un momento di convivialità. Come gruppo abbiamo costatato che, al di là delle situazioni specifiche, si respira un clima di tranquillità sia rispetto agli operatori che agli ospiti.
Questa esperienza, oltre da darci la possibilità di acquisire conoscenze su un approccio diverso nella cura delle persone con Alzheimer, ci ha permesso, attraverso uno scambio continuo nel gruppo, un arricchimento su una dimensione umana e relazionale.