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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Assistenza territoriale a tutela della salute dei cittadini nel Rapporto Osservasalute

osservasalute
20/05/2015
  Dall’ultimo Rapporto Osservasalute, pubblicato recentemente, emerge sempre più la necessità di definire ed implementare sia il ruolo di “governante di sistema” che di “costruttore di servizi” nell’ambito dell’assistenza primaria.

Attraverso la prima funzione si tutela la salute dei cittadini avviando meccanismi decisionali da parte dei responsabili del livello pubblico nazionale, regionale e aziendale, mentre attraverso la seconda vengono attivati tutti quei meccanismi da parte degli erogatori pubblici e privati che contribuiscono a raggiungere gli obiettivi di salute dei cittadini e di appropriatezza delle cure.

All’interno di questo rapporto, composto da 20 capitoli in cui vengono affrontate molte tematiche e vi è un approfondimento dedicato all’assistenza territoriale che vi invitiamo a leggere.
E’ importante avere sempre presente il quadro nazionale di riferimento per sapere dove si colloca la Toscana e scoprire quali altre realtà, più o meno affini, ci circondano.
Il quadro generale che ne emerge è molto interessante soprattutto se lo si legge in chiave di “tutela della salute dei cittadini”, come propongono gli autori. Ci aiutano in questo, alcuni rilevanti core-indicator con cui sono esaminati i singoli ambiti assistenziali: domiciliare integrata (ADI), residenziale e ospedalizzazione potenzialmente evitabile.

Riportiamo qui di seguito i principali risultati a livello nazionale e, a fianco ove possibile, il dato toscano:
  • il numero di pazienti trattati in ADI è in continua crescita, attestandosi nel 2012 ad un valore pari a 1.069 casi per 100.000, con un incremento del 6,07% rispetto al 2011. Notevole disomogeneità si riscontrano tra le diverse aree del paese in riferimento al tasso di assistibili in ADI: si passa, infatti, da un valore di 1.356 per 100.000 delle regioni settentrionali, ad un tasso di 895 delle regioni del centro (in calo rispetto al 2011) e 788 del sud ed isole (in aumento rispetto al 2011). Nel 2012 in Toscana il tasso di assistibili è pari a 608 per 100.000, al di sotto del valore nazionale.
  • il tasso dei posti letto in strutture residenziali per anziani e disabili è complessivamente pari a 523 per 100.000 abitanti. La parte più ampia dell’offerta è destinata ad accogliere anziani (450,9 per 100.000), mentre quote residuali sono rivolte ad utenti con disabilità che hanno una età inferiore ai 65 anni (72,1 per 100.000). Allo stesso modo in Toscana i tassi per l’anno 2012 sono: 414 complessivo; 367,5 per gli anziani e 46,5 per i disabili
  • in linea con il quadro dell’offerta il maggior ricorso all’istituzionalizzazione si riscontra nelle regioni del nord, soprattutto per gli anziani per i quali i tassi di ricovero più elevati si registrano nelle province autonome di Trento e Bolzano ed in Valle d’Aosta (rispettivamente, 4.561,7; 4279,3; e 3.547,7 per 100.000). Nel sud ed isole il tasso di ricovero si riduce notevolmente e tocca i valori minimi in Campania ed in Calabria dove risultano ricoverati rispettivamente 534,7 e 432,7 anziani per 100.000, valori fortemente al di sotto del dato nazionale (2.067 per 100.000).
  • l’ospedalizzazione evitabile è una valida misura della qualità dell’assistenza territoriale, in particolare 3 indicatori aggiustati, come l’ospedalizzazione potenzialmente evitabile per complicanze a lungo termine del diabete mellito, broncopneumopatia cronico ostruttiva e per insufficienza cardiaca senza procedure cardiache. Le regioni a più basso tasso di ospedalizzazione evitabile per complicanze del diabete sono le Marche, la Basilicata e la Sardegna, mentre i tassi più elevati si osservano in Puglia, Lombardia e Veneto. Per la broncopneumopatia le analisi evidenziano che le regioni più virtuose sono la Toscana, il Piemonte e la Valle d’Aosta, invece la Campania e la Calabria le peggiori. Infine per insufficienza cardiaca, il tasso di ospedalizzazione evitabile è più basso in Toscana, Trentino-Alto Adige e Sardegna, mentre si registrano valori più elevati in Calabria, Molise e Abruzzo.

Per approfondire:
visita il sito web Osservasalute